Fare del bene, un’impresa da medici

Ieri chirurgo pediatra a Pescara, oggi alla guida di una onlus. La storia di una dottoressa che grazie all’eredità di una sconosciuta benefattrice ha cambiato la propria vita

img_4768Dopo una vita trascorsa nel reparto di Chirurgia pediatrica dell’ospedale di Pescara, ha scelto di dire sì a una proposta inconsueta: utilizzare i fondi lasciati da Ada Manes, una benefattrice che aveva deciso di destinare la propria eredità alla nascita di un progetto dedicato ai più deboli, per mettere le sue conoscenze a disposizione di piccoli pazienti in tutto il mondo.

E così, una volta in pensione, Grazia Andriani si è ritrovata due anni fa a fondare e dirigere una onlus rivolta ai bambini che non possono curarsi, imparando allo stesso tempo come si guida un’azienda.

“Non avevo mai avuto esperienze di volontariato, nonostante fosse qualcosa che desideravo intensamente fare: il lavoro e la reperibilità spesso impediscono di ritagliarsi due o tre settimane consecutive da dedicare a una missione all’estero. Così – racconta Grazia Andriani – mi sono ritrovata catapultata in un mondo completamente nuovo”.

Il primo passo è stato quello di tornare sui banchi di scuola, frequentando un master per capire come si organizza una onlus, a partire dalla fiscalità e dagli adempimenti burocratici.

Quindi, la scoperta che portare la chirurgia pediatrica nei Paesi in via di sviluppo si scontra con un contesto in cui le condizioni dei minori non sono sempre una priorità.

“Sono posti – spiega Andriani – in cui è accettabile che un bambino possa morire a causa di malformazioni a cui noi abbiamo imparato come porre rimedio. Il nostro lavoro non si limita alla tecnica, ma richiede di inserirsi nella comunità locale, un’impresa non sempre semplice”.

13584951_1190494841046941_1913255417289051299_oMentre le famiglie dei piccoli pazienti non esitano ad affidare i loro figli alle cure dei volontari (“a volte è imbarazzante la fiducia che hanno nei confronti dei medici bianchi”), più complicato è costruire un rapporto con i colleghi del posto.

“Siamo medici e abbiamo tutti un orgoglio professionale, la diffidenza iniziale è comprensibile – dice – quindi proviamo a evitare di imporci, usando i guanti di velluto nei rapporti di lavoro”.

In molti casi la situazione si sblocca grazie alla condivisione di tecniche nuove, che contribuiscono a migliorare le professionalità locali. Attualmente diverse missioni estere prevedono la formazione di giovani colleghi, con un rapporto che prosegue a distanza tramite internet.

In Tanzania sono coinvolti due chirurghi (“tra cui una suora che è anche molto brava”), mentre ad Haiti è in corso una collaborazione con la Fondazione Rava per un progetto di formazione di chirurghi pediatri.

In Italia invece la Fondazione ha donato alla Chirurgia pediatrica di Pescara una struttura per operazioni in day-hospital, che consente di ridurre i tempi di attesa legati alla disponibilità delle sale operatorie.

Una costante dell’attività della ‘Ada Manes’ è la capacità di stabilire rapporti di collaborazione con altre organizzazioni di volontariato.

Da poco si è conclusa la seconda missione tanzaniana insieme con il CeSi (Centro di ateneo per la solidarietà internazionale) dell’Università Cattolica, mentre in Etiopia, in quattro missioni realizzate in cooperazione con Lazio Chirurgia Solidale, i pazienti operati sono stati 150, oltre 300 quelli visitati.

L’Etiopia è anche meta del nuovo viaggio organizzato dalla Fondazione, la cui partenza era in programma proprio nei giorni in cui il giornale andava in stampa. “Saremo in sei, tra chirurghi, pediatri, anestesisti e infermieri” spiega Andriani.

Nelle settimane prima della partenza il Governo etiope ha proclamato lo stato di emergenza a causa di scontri verificati in zone comunque non vicine alla struttura che ospita i volontari. In questi casi le compagnie assicurative non offrono alcuna copertura, ma gli operatori hanno scelto di confermare il viaggio.

“Le famiglie sono già state avvisate del nostro arrivo e ci stanno aspettando. Partiremo, in ogni caso”.

Contatti

LOGO_ADA MANESAda Manes Foundation for Children Onlus www.amfconlus.org Specialisti in anestesia e chirurgia pediatrica desiderosi di fare esperienza nei Paesi a risorse limitate possono mettersi in contatto con la Fondazione Manes scrivendo un’email a info@amfconlus.org

Andrea Le Pera

@FondazioneEnpam