Enpam-Fnomceo studiano le difficoltà economiche dei camici bianchi

Lo studio approfondirà le ragioni alla base del mancato versamento dei contributi previdenziali e delle quote di iscrizione

Fondazione Enpam e Fnomceo uniscono le forze per individuare situazioni di disagio nella professione, anche per valutare nuove misure di welfare a favore della categoria.

L’Ente previdenziale dei medici e degli odontoiatri e la Federazione verificheranno con un’azione congiunta la conformità dei rapporti con i propri iscritti, con l’obiettivo di analizzare le cause che portano alcuni colleghi a trovarsi in difficoltà con il pagamento delle quote d’iscrizione o con il versamento dei contributi previdenziali.

Grazie all’incrocio dei dati sarà possibile tracciare un quadro delle difficoltà emergenti all’interno categoria, con particolare attenzione ai giovani colleghi.

“È un dato di fatto che un libero professionista sotto i 35 anni guadagna oggi oltre un terzo in meno rispetto a un collega 55/60 enne. Oltretutto il gap generazionale negli ultimi anni si è dilatato – dice il presidente dell’Enpam Alberto Oliveti – Questo dimostra quanto sia importante intervenire per sostenere il lavoro dei medici e degli odontoiatri”.

I risultati del lavoro condotto costituiranno l’ossatura di un’indagine attraverso cui l’Osservatorio giovani professionisti Enpam-Fnomceo punterà a individuare i profili e le esigenze tipo dei colleghi che si trovano ad affrontare difficoltà contingenti, per arrivare a fornire un’assistenza più calibrata sulle attuali esigenze della categoria.

La collaborazione tra Fnomceo ed Enpam testimonia lo sforzo congiunto di tutte le espressioni della categoria per tutelare i professionisti in difficoltà, sulla linea di quanto indicato dalla presidente della Federazione degli Ordini dei medici, Roberta Chersevani, nel corso dell’ultima Assemblea Nazionale Enpam. “Enpam e Fnomceo devono essere sempre vicine e collaborare, poiché entrambi hanno al centro del loro interesse il benessere dei colleghi e la riduzione del loro disagio” ha detto Chersevani.

“Un impegno forte, doveroso volto a coniugare rispetto delle regole e attenzione a quella quota di professionisti in vera difficoltà – afferma il presidente Cao Fnomceo, Giuseppe Renzo – . L’odontoiatra, che esercita nella quasi totalità in libera professione, rappresenta uno spaccato da cui trarre elementi di valutazione concreti a cui prestare la massima attenzione, anche per monitorare la situazione. Ai giovani professionisti guardiamo con la dovuta attenzione e intendiamo porre lo stesso interesse a quella quota di esercenti ‘morsi’ dalla crisi”.