È tempo di saggezza

Oliveti EditorialeSaggezza è anche saper fare per tempo la scelta giusta. È saggio negare a una donna un aumento dell’indennità di maternità? Negarle una tutela specifica per la gravidanza a rischio? O la possibilità di colmare i buchi contributivi che si creano quando si aspetta un figlio? Domanda inutile, direbbe la canzone, ma non ci scappa da ridere… “Si ritiene che la delibera del Consiglio di amministrazione […] non possa avere ulteriore corso”: così recita il provvedimento dei ministeri vigilanti inviato all’Enpam in risposta al nuovo Regolamento sulla genitorialità, che – se approvato – avrebbe dato nuovi diritti alle mamme e ai papà iscritti alla Fondazione, senza costi per lo Stato.

Questo stop ministeriale arriva nello stesso momento storico in cui il Governo annuncia con la grancassa un ‘Jobs Act per il lavoro autonomo’ stanziando alcune decine di milioni di euro di fondi pubblici per dare nuove tutele a collaboratori e partite iva. Fra le misure proposte c’è la possibilità per le iscritte alla gestione separata Inps di percepire l’indennità di maternità anche senza dover interrompere l’attività lavorativa (come l’Enpam già da tempo consente di fare) e ci sono norme che hanno la conseguenza di rammendare i buchi contributivi delle mamme (cosa che all’Enpam invece è stato impedito).

Allo stesso tempo l’Esecutivo rilancia i voucher per pagare le baby sitter alle lavoratrici autonome che rientrano al lavoro mentre i ministeri trasformano in lettera morta una misura analoga studiata dalla Fondazione Enpam per le dottoresse. Ma il Governo che fa sagge proposte di civiltà e le amministrazioni ministeriali che invece le bocciano agli enti dei professionisti non fanno parte dello stesso Stato? Saggezza è invece la parola d’ordine che ho voluto proporre all’Adepp, l’Associazione degli enti previdenziali privati italiani, che sono stato appena eletto a guidare.

Nell’insediarmi ho proposto ai colleghi presidenti delle altre 18 Casse un acronimo: WISE. Come parola in inglese significa ‘saggio’. Come sigla invece rimanda a quattro linee direttrici: Welfare, Investimenti, Servizi, Europa. Si tratta di ambiti nei quali, come Casse, vogliamo sempre di più ragionare insieme. L’intenzione è mettere a fattore comune le migliori iniziative di ciascun ente e, ovunque sia utile, unire i nostri numeri per fare economie di scala e abbassare i costi. È un percorso già iniziato: nei mesi scorsi i direttori generali degli Enti aderenti all’Adepp si sono incontrati e hanno messo a confronto le varie esperienze per studiare possibili nuove forme di collaborazione e di sinergie.

Diverse Casse si sono già rese disponibili a dare una mano alle altre per allargare la loro offerta di welfare o per bandire in comune alcune gare sui servizi. L’ultima lettera di Wise rimanda infine all’Europa. È lì che la nostra Associazione dovrà far valere i diritti dei professionisti, se vogliamo avere una chance di vederli affermati anche in Italia. Ed è sempre con l’Europa che dovremo misurarci per testare la nostra competitività come professionisti.

La ‘saggia’ collaborazione tra le Casse dei professionisti che intendiamo perseguire consentirà anche di preservare il punto di forza del sistema Adepp, cioè la flessibilità che ciascun ente ha di adattarsi alle esigenze dei propri specifici iscritti. Infatti, siccome non è detto che ai medici, per esempio, vadano bene tutte le soluzioni che sono stato studiate per i geometri, il principio ispiratore dell’Associazione sarà quello dell’assetto variabile. Si andrà cioè a creare un menu di proposte e le Casse interessate, di volta in volta, sceglieranno quelle più adatte alle esigenze dei propri iscritti e le modalità migliori di realizzarle.

Alberto Oliveti*

*Presidente della Fondazione Enpam

@FondazioneEnpam