E-Health, verso il medico del futuro

Un convegno della Fondazione per discutere dell’incidenza delle tecnologie digitali sull’evoluzione delle professioni sanitarie.

E-HealthLa rivoluzione digitale incide sempre più sull’organizzazione del lavoro, sui costi, sulle competenze e sulle professioni mediche. Da questa presa d’atto si è sviluppata la discussione tra centri di ricerca, imprese attive nel settore dei dispositivi medicali, università e istituzioni invitate dall’Enpam lo scorso 6 maggio per il convegno “Ehealth, agenda digitale e nuove professionalità a sostegno dell’innovazione”.

Un focus sul tema per proseguire l’attività di monitoraggio sull’evoluzione delle professioni sanitarie dell’Enpam avviata con l’Osservatorio sul lavoro (vedi numero 5 del 2013). Proprio dal lavoro di medici e dentisti, la Fondazione trae i contributi per finanziare la previdenza e l’assistenza con cui assicura continuità al patto generazionale.

All’incontro aperto dal presidente Alberto Oliveti è intervenuto il ministroE-Health1 del Lavoro, Giuliano Poletti (a destra nella foto insieme al Presidente della Fondazione Enpam Alberto Oliveti). “L’Enpam – ha detto Poletti – guarda al tema del lavoro con un’ottica lungimirante, che cerca di immaginare il lavoro collocandolo in un contesto molto complesso, condizionato dallo sviluppo delle tecnologie, dal sapere, dalla conoscenza, dall’innovazione, dai sistemi decisionali e dalla democrazia di un Paese”.

Al dibattito hanno preso parte Roberta Chersevani, presidente della Fnomceo, Elena Cattaneo, senatrice a vita e direttrice del laboratorio di Stem-Cell Biology and Pharmacology of Neurodegenerative Disease dell’Università Statale di Milano, Andrea Lenzi, presidente del Consiglio universitario nazionale, Alberto Mantovani, direttore scientifico Ehelath_cattaneoHumanitas, Marco Conti, direttore dei Dipartimenti Ingegneria-ICT e tecnologia per l’energia e Trasporti del Cnr.

“Dalla ricerca – ha detto la senatrice Cattaneo (nella foto a sinistra) – stanno emergendo risultati straordinari che potremo consegnare ai nostri figli come patrimonio di conoscenze per una qualità di vita migliore. Ma dobbiamo attrezzarci per fare in modo che i risultati vengano trasformati in innovazione a beneficio di tutti”.

Il presidente Oliveti ha inoltre ricordato:

L’Enpam ha investito 150 milioni di euro nella ricerca biomedica in Italia perché crede nella qualità dei giovani ricercatori italiani, ben sapendo che crescita ed innovazione sono elementi indispensabili per lo sviluppo del Paese.

Nella sessione pomeridiana erano presenti Matteo Buccioli dell’Italian Association of Clinical Engineers, Massimo Casciello, Direttore generale per la digitalizzazione del ministero della Salute, Luigi Rovati dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, Federico Gelli, deputato e membro della commissione Affari sociali della Camera.

Marco Fantini

@FondazioneEnpam