Dove andranno i futuri Mmg

Decide la Conferenza Stato-Regioni che si riunisce il 20 settembre

La corsa contro il tempo per assicurare entro il 2018 l’inizio dei corsi che formeranno circa 2mila nuovi medici di medicina generale, partirà giovedì 20 settembre.

Quel giorno si riunirà la Conferenza Stato-Regioni per decidere la nuova data di chiusura dei bandi di assegnazione delle borse di studio.

Inoltre, riferisce una fonte vicina al dossier, in quella stessa seduta verranno ripartiti fra le singole regioni gli 800 posti in più rispetto all’anno scorso annunciati dalla ministra della Salute, Giulia Grillo.

“Sarà interessante capire il criterio con cui verranno assegnate geograficamente le borse aggiuntive – ragiona Titti D’Ambrosio dell’Osservatorio Giovani Enpam – . Le strade possibili sono tre: distribuirle a pioggia seguendo i flussi già decisi, concentrare le risorse nelle regioni che già mostrano carenze gravi di medici oppure prendere in considerazione, oltre a questo dato, la numerosità delle graduatorie di colleghi già abilitati e interessati a ottenere la convenzione”.

La decisione di riaprire i termini del concorso (invece di limitarsi a proseguire gli scorrimenti in graduatoria fino a completare le classi) è stata salutata con soddisfazione dai vertici di Fnomceo e Fimmg, Filippo Anelli e Silvestro Scotti, poiché permetterà di evitare ricorsi nel rispetto dei tempi della didattica. “Si può raggiungere l’obiettivo di partire entro la fine dell’anno – ha detto Anelli – e quindi recuperare i due mesi di ritardo nel corso dei tre anni di durata del corso”.

In attesa delle decisioni ufficiali, i rappresentanti dei giovani della categoria sottolineano l’importanza di ottenere rapidamente informazioni certe. “È stato raggiunto un traguardo atteso da tanto, ringraziamo tutti gli attori coinvolti – commenta Alessandra Taraschi, vice segretario nazionale di Fimmg Formazione – . Seguiremo attentamente la fase di attuazione perché i laureati intenzionati a partecipare hanno la necessità di capire in tempi rapidi come organizzarsi per il prossimo futuro”.

Le strade possibili sono tre: distribuirle a pioggia, concentrare le risorse nelle regioni che già mostrano carenze gravi di medici oppure prendere in considerazione, oltre a questo dato, la numerosità delle graduatorie di colleghi già abilitati

Il tema della ripartizione delle nuove borse si lega strettamente alle criticità che stanno già emergendo per garantire a ogni cittadino l’accesso al proprio medico di famiglia. Quello che appare chiaro dalle prime analisi, in ogni caso, è che l’aumento delle borse ha regalato una boccata d’ossigeno al futuro del Servizio sanitario nazionale.

“Una nostra elaborazione che incrociava i dati su pensionamenti, gli iscritti in graduatoria e i nuovi medici abilitati alla medicina generali, fissava al 2022 la data per l’esplosione della fase acuta della crisi – racconta Enrico Peterle dell’Osservatorio Giovani Enpam –. Con l’aumento delle borse lo scenario è migliorato e si è guadagnato tempo per identificare possibili soluzioni. La speranza nell’immediato è che si trovino le risorse per stabilizzare l’incremento anche nei prossimi anni”.

Andrea Le Pera