Camici bianchi all’Europarlamento
Sono cinque i medici e i dentisti italiani eletti a Bruxelles: Elena Gentile, Cécile Kyenge, Gianni Pittella, Dario Tamburrano, Alessandra Mussolini
Appena concluse le elezioni europee a Bruxelles c’è gran fermento. Il 1° luglio, si riunisce la prima sessione plenaria del nuovo Parlamento europeo.
Tra i 751 membri dell’assemblea legislativa europea ci saranno anche settantatre parlamentari eletti in Italia. Salvo cambiamenti, e ripensamenti, tra loro ci saranno cinque camici bianchi.
Elette per il Pd, siederanno negli scranni europei per la prima volta, Elena Gentile, pediatra all’ospedale di Cerignola (Foggia) e l’ex ministro Cécile Kyenge, oculista.
Con loro si conferma parlamentare europeo il lucano Gianni Pittella. Laureato in medicina e chirurgia Pittella è a Bruxelles dal 1999. È stato sempre riconfermato e da luglio 2009 nominato vicepresidente vicario dell’assemblea europea.
Per Dario Tamburrano sarà invece un nuovo ingresso. Esponente del Movimento 5 Stelle dal 2005, di Roma, Tamburrano è laureato in odontoiatria e protesi dentaria ed esercita la libera professione.
Nel gruppo dei parlamentari laureati in medicina e odontoiatria c’è anche l’onorevole romana Alessandra Mussolini già parlamentare europea nel 2004, eletta nelle fila di Forza Italia.
I dentisti chiedono il numero programmato Ue
Con il nuovo Parlamento europeo si troverà ad avere a che fare anche Sandro Sanvenero, da dicembre scorso presidente alla Fedcar, l’organizzazione che raggruppa tutti gli Ordini d’Europa competenti per la professione odontoiatrica.
Il punto che più sta a cuore alla Fedcar è la necessità di avere una programmazione degli accessi a livello europeo. Perché, come dice Sanvenero, di professionisti è importante averne né troppi né troppo pochi: “Se un organismo possiede tre milioni di eritrociti è malato, ma lo sarebbe anche se ne possedesse otto – dice. La domanda allora è: di quanti medici, odontoiatri abbiamo bisogno perché l’organismo ‘società Europa’ funzioni in maniera sana?” La risposta, ne è convinto il presidente dei dentisti europei, spetta alla politica che deve recuperare il suo ruolo di programmatrice.
Per Sanvenero, che è anche segretario della Commissione albo odontoiatri italiana, la programmazione degli accessi è l’unico modo per coniugare la qualità e la sicurezza delle cure con la correttezza delle promesse generazionali: “Non possiamo ingannare i nostri giovani con false aspettative.
Anche per questo non ha senso fissare dei numeri a livello nazionale se poi basta andare in un altro Paese europeo e avere accesso libero a un corso universitario che dà gli stessi diritti”.
(Laura Petri)
Twitter: @FondazioneEnpam