Blockchain e sanità, una rivoluzione tecnologico-culturale

Un dentista potrà ricevere i pagamenti dai propri pazienti con una piattaforma che integra una criptovaluta e una app, per impostare insieme le attività di prevenzione. E un medico potrà gestire con sicurezza i dati sanitari dei suoi pazienti, avendo la possibilità di condividere le informazioni e certificare le decisioni prese per curarli.

L’arrivo della tecnologia Blockchain in campo medico apre le porte a una vera e propria rivoluzione tecnologico-culturale, che potrebbe cominciare a diffondere i suoi effetti già nei prossimi anni. Partiamo però dalle definizioni, visto che si tratta di una tecnologia ancora poco diffusa e soprattutto poco conosciuta.

Blockchain è un registro distribuito e aperto che permette di annotare le transazioni tra due parti in maniera verificabile e permanente.  In concreto, si tratta di un sistema per gestire dati distribuiti tra molti computer, una sorta di “libro mastro” dove registrare gli scambi conclusi tra utenti.

Questa “catena di blocchi” (da cui appunto deriva il nome Blockchain) è disegnata per assicurare che ogni transazione avvenga regolarmente e che nessuno modifichi le informazioni trasmesse.

In questo modo, si possono condividere dati in maniera distribuita (senza intermediari), trasparente e allo stesso tempo sicura. Un’occasione importante per la gestione dei dati sanitari.

“Le informazioni contenute nelle cartelle cliniche sono fra le più sensibili e strettamente personali – dice Giorgio Angiolini di Italtel, azienda italiana impegnata in diversi progetti sulla Blockchain – . Un primo vantaggio per i medici che utilizzano questa tecnologia, è quello di ottenere i dati velocemente e di prima mano”.

“La Blockchain – dice il responsabile del Centro Studi Fimmg, Paolo Misericordia – offre  la possibilità di lavorare su informazioni decentralizzate, garantendo una gestione corretta dell’informazione”.

In questo modo, prosegue Misericordia, “si eliminano obblighi e oneri  importanti, che di solito ricadono su chi gestisce un dato centralizzato. Non ci sono intermediari, quindi ognuno è responsabile dell’informazione che gli appartiene”.

In campo medico, tra i progetti Blockchain più interessanti, anche se in stato ancora embrionale, c’è Dentacoin, una sorta di criptovaluta del settore sanitario. L’obiettivo è quello di creare una piattaforma che colleghi dentisti e pazienti: da un lato si dovrebbe assicurare il pagamento delle prestazioni e dall’altro minimizzare i costi, anche attraverso app e servizi di prevenzione.

Poi c’è Timicoin, un progetto statunitense con alla base un network per il salvataggio e la condivisione sicura dei dati dei pazienti e la gestione anche dei pagamenti e delle ricevute nel sistema Medicare.

Simile a questo è poi Medicalchain, una piattaforma costruita per immagazzinare e condividere con sicurezza i dati sanitari elettronici.

Maria Chiara Furlò