Bari, una campagna per arginare le violenze

 

Contare gli episodi di violenza ai danni dei medici che si sono verificati in tutta la penisola nel solo mese di agosto equivale a scorrere un vero e proprio bollettino di guerra. Come raccontano le cronache locali, da Savona a Palermo – passando per Cortona, Roma, Latina, Maddaloni, Napoli (1),(2),(3),  Foggia, Cerignola, Bari, Lecce, Rossano Calabro e Palmi – il problema delle aggressioni nei confronti dei medici è ormai un’emergenza sociale di carattere nazionale.

Per questo insieme alle iniziative messe in campo dalla Federazione nazionale e in attesa che il Parlamento approvi una norma ad hoc, sempre più Ordini provinciali promuovono iniziative per sensibilizzare i cittadini sul tema.

L’ultima in ordine di tempo è quella lanciata dall’Ordine di Bari che in occasione della Giornata contro la violenza in programma il 13 settembre e dedicata alla psichiatra Paola Labriola – uccisa nel 2013 da un suo paziente – ha lanciato una campagna di sensibilizzazione dal titolo “E poi, la vita chi te la salva?”.

“Serve una nuova cultura, che ricostruisca il rapporto di fiducia tra medico e paziente e che valorizzi il lavoro dei medici – ha detto Filippo Anelli, presidente Fnomceo e Omceo Bari – . Per questo è bene che i cittadini comprendano come sono proprio gli operatori sanitari che continuano, tra mille difficoltà, a far funzionare il sistema sanitario grazie alla loro dedizione e professionalità”.

Secondo i dati Inail sono stati quasi 1200 i casi di violenza ai danni di medici e personale sanitario verificatisi lo scorso anno. Di questi, 456 nel Pronto soccorso, 400 in corsia e 320 negli ambulatori.

“Servono misure per garantire ai cittadini il diritto alle cure e al medico il diritto di curare in sicurezza – ha detto Anelli – . Spero che il nuovo governo vari al più presto un progetto di legge capace di prevenire le aggressioni aumentando le pene, introducendo la procedibilità d’ufficio, mettendo in sicurezza le sedi e prevedendo presidi di polizia nei pronto soccorso”.