7000 visite mediche nelle baracche di Messina

Da 110 anni a Messina oltre 2.200 famiglie vivono nelle baracche costruite dal 1908 in poi, quando un sisma terribile distrusse l’intera città.

I tetti delle loro abitazioni sono spesso fatti di amianto e la polvere di eternit, respirata in tutti questi anni, ha messo a dura prova la salute della popolazione.

Grazie a un protocollo d’intesa firmato all’Ordine dei medici peloritano, dalla Fimmg e dall’Azienda sanitaria provinciale, partirà a breve un piano di verifiche sanitarie nei sette ambiti più critici delle baraccopoli, sia relativamente al rischio asbestosi che alla situazione medica complessiva per quanti abitano, hanno abitato o hanno lavorato in quelle aree.

L’iniziativa segue le operazioni di risanamento messe in campo dal Comune che dovrebbero portare entro fine anno allo sgombero delle aree più compromesse della città come quelle dei rioni Annunziata, Giostra-Ritiro-Tremonti, Camaro-Bisconte, Fondo Saccà, Gazzi-Fondo Fucile-Rione Taormina, Santa Lucia-San Filippo e San Filippo Superiore-Bordonaro.

Il protocollo prevede che siano sottoposti a visite mediche tutti gli abitanti delle baraccopoli per verificare eventuali patologie respiratorie correlate all’esposizione a inquinanti ambientali.

“Si tratta di una grande operazione di screening” ha detto Giacomo Caudo, presidente dell’Ordine di Messina che collabora all’iniziativa.

I medici di famiglia visiteranno i pazienti nei loro studi e se serve prescriveranno specifici accertamenti pneumologici.

“Per favorire i pazienti che vivono in condizioni disagiate e per concludere i controlli in tempi brevi – ha detto Caudo – saranno gli stessi specialisti a raggiungere le baraccopoli con un ambulatorio mobile attrezzato per gli esami diagnostici necessari”.