Un cardiochirurgo testimonial della rivoluzione 5G

Un cardiochirurgo italiano di fama internazionale è stato scelto per interpretare se stesso in uno spot sui nuovi servizi di telecomunicazioni legati alla rete 5G. Il direttore del centro di cardiochirurgia dell’ospedale San Camillo di Roma, Francesco Musumeci, è stato “scritturato” da Tim per la sua esperienza nel campo della robotica applicata alla medicina, ma soprattutto come testimonial di un trend evidente: le aziende che investono maggiormente in nuove tecnologie puntano sempre più sulla Sanità.

Non è un caso che nello spot Musumeci si sia ritrovato a vestire i suoi stessi panni nell’atto di operare a distanza – con il visore di realtà virtuale, due joystick tra le mani e un robot in sala operatoria – grazie alle potenzialità che potranno offrire le reti di telecomunicazione mobile di nuova generazione.

La peculiarità del 5G è, infatti, quella di consentire l’abbattimento della latenza (ossia dell’intervallo di tempo che passa fra il momento in cui viene inviato l’input/segnale e quello in cui è disponibile il suo output/risposta) e quindi, in un futuro più o meno prossimo, di permettere a un medico di visitare (cosa che già accade), ma anche di operare a distanza con massima sicurezza, velocità e soprattutto precisione.

“Ho fatto esperienza con la tecnologia robotica e mi trovavo a mio agio con questo tema”, ha dichiarato Musumeci durante la presentazione dello spot in anteprima.

“Si tratta di una tecnologia che consente già di intervenire sul cuore, ma il limite dell’intervento a distanza è che è ancora indispensabile un’ottima connessione tra la consolle e la sala operatoria – ha spiegato – . Il 5G consentirà di dare immediatezza di risposte tra i movimenti del chirurgo al joystick e quelli del robot”.

Il medico potrà garantire una chirurgia di alto livello qualitativo in qualunque posto, non ci saranno più centri di serie A e B ma si potranno garantire standard elevati ovunque

Il grande vantaggio di questa innovazione, secondo Musumeci “è che il medico potrà garantire una chirurgia di alto livello qualitativo in qualunque posto, non ci saranno più centri di serie A e B ma si potranno garantire standard elevati ovunque”.

La rete 5g “permette di cambiare le nostre vite in meglio, poi saranno le singole filiere a dover capire come utilizzarla”, ha spiegato l’amministratore delegato di Tim, Luigi Gubitosi, intervenendo sempre alla presentazione del progetto 5g.  Quello della salute, “sarà uno dei campi su cui insisteremo e avvieremo diversi progetti di ricerca con le università”, ha poi aggiunto il manager.

Basterà però l’innovazione tecnologica da sola a cambiare la sanità?

La letteratura scientifica indica fra i problemi del sistema sanitario non tanto la mancanza di informazioni e dati, ma il cambiamento comportamentale di pazienti e medici.

Sarà necessario, quindi, lavorare in parallelo sia sullo sviluppo tecnologico che sul comportamento dei camici bianchi e sulle abitudini – alimentari, farmacologiche e non solo – dei pazienti.

Maria Chiara Furlò