Così copriremo gli ultrasettantenni

Intervista a Vittorio Pulci, direttore della Previdenza e dell’Assistenza Enpam

Enpam mira a potenziare l’assistenza domiciliare per gli iscritti che non sono coperti dalla polizza Ltc.

Secondo Vittorio Pulci, direttore della Previdenza e dell’Assistenza Enpam, l’evoluzione delle coperture a garanzia degli iscritti che verranno avviate nel corso dell’anno, parte dal buon lavoro realizzato con la polizza Ltc.

“Abbiamo dato un servizio alla maggiore platea possibile – spiega Pulci – ottenendo tra l’altro condizioni di tutela particolarmente vantaggiose. Ma c’è stato chi ha voluto vedere il bicchiere mezzo vuoto”.

Non sarebbe stato possibile integrare la polizza Emapi anche per gli ultrasettantenni?
In quel momento non abbiamo trovato una soluzione in grado di accontentare tutti. Per un’integrazione ci è stata richiesta una cifra 15 volte superiore per ogni iscritto ultrasettantenne, che avrebbe offerto una copertura inferiore della metà e che per di più avrebbe comunque escluso gli ultra novantenni, in quanto il mercato assicurativo non offre alcuna tutela oltre quell’età. Visto come stavano le cose, trovare un’alternativa era una scelta obbligata.

Ci saranno delle novità per chi è rimasto fuori?
Abbiamo individuato soluzioni in grado di dare un segnale concreto e tangibile. In particolare, stiamo studiando misure per coloro che pur pensionati, continuano a lavorare e a contribuire alla Fondazione. Agli ultra70enni che ancora versano contributi, si sta valutando la possibilità di offrire l’assistenza domiciliare senza i limiti di reddito che normalmente vengono applicati.

E per chi invece ha scelto di non proseguire l’attività professionale?
Per tutti coloro che non sono rientrati nella copertura Ltc e non sono attivi, si sta invece valutando di offrire l’assistenza domiciliare aumentando del 50 per cento il tetto di reddito, portandolo da 6 a 9 volte il minimo Inps: si passerebbe dunque dagli attuali 39.150 euro circa a oltre 58.700 euro annui. Pensiamo sia un segnale tangibile dell’equilibrio che vogliamo trovare tra le necessità di bilancio della Fondazione e le esigenze di tutela della categoria.

Quando saranno effettive le nuove misure?
Il Consiglio di amministrazione ha già cominciato a esaminare le possibili proposte e sicuramente se ne parlerà all’assemblea nazionale di fine aprile. L’approvazione potrebbe quindi arrivare a breve. In ogni caso non vogliamo lavorare solo sull’utilizzo delle risorse, ma anche fare in modo di aumentarle.
Per esempio sarebbe interessante potere finanziare il welfare integrato destinando a questo obiettivo la quota del patrimonio non vincolata a riserva legale (5 annualità di pensioni erogate). Una soluzione che ci consentirebbe di immaginare un’assistenza sempre più articolata.

Marco Fantini
@FondazioneEnpam