Giovani e sfortuna: a cosa si ha diritto per essere meno soli
La vita ci mette di fronte a tanti alti e bassi; ma ci sono occasioni particolarmente difficili, in cui più pressante si avverte il bisogno di un sostegno, non soltanto affettivo, ma anche concreto. Ed è questo sicuramente il caso di una improvvisa disabilità che può colpire un giovane, all’alba della sua storia personale e professionale.
A cosa ha diritto, ad esempio, un iscritto al quinto anno di medicina, che ha scelto di aderire in anticipo, come consentito dall’attuale Regolamento, alla tutela previdenziale ed assistenziale dell’Enpam, nel caso in cui diventi improvvisamente inabile per un infortunio, un incidente o una grave malattia?
DALLO STATO LA TUTELA MIMINA
Ci sono innanzitutto delle tutele che spettano a tutti i cittadini, e che sono garantite dallo Stato. La prestazione di base in questo caso è la pensione di inabilità per gli invalidi civili. Il procedimento ha inizio da un’apposita certificazione che viene redatta dal medico di famiglia e che attesta le condizioni fisiche del paziente: essa viene trasmessa all’Inps in modalità telematica ed acquisita in archivio dall’Istituto.
Attenzione: la certificazione del medico non rappresenta (come si è portati a credere) la domanda di pensione, ma senza di essa la specifica richiesta non può avere seguito.
La domanda vera e propria può essere presentata direttamente online sul sito dell’Inps, accedendo al servizio tramite le proprie credenziali, oppure tramite un ente di patronato o un’associazione di categoria (ad esempio: Anmic, Ens, Uic, Anfass). All’interno della domanda devono essere inseriti anche i dati socioeconomici: eventuali ricoveri, svolgimento di attività lavorativa, dati reddituali, indicazione delle modalità di pagamento e della delega alla riscossione di un terzo.
Dopo aver presentato la domanda, il candidato viene chiamato a visita innanzi ad un’apposita commissione medico-legale. Per ottenere la prestazione è necessario che la minorazione sia stata riconosciuta nel verbale rilasciato dalla commissione. In caso di riconoscimento dell’inabilità totale e permanente (100%), con un reddito personale inferiore ad una certa soglia (per il 2024 pari ad € 19.461,12) si ha diritto ad una pensione mensile attualmente pari ad € 333,33, esente da tassazione, che quindi non va inserita nella denuncia dei redditi avendo natura assistenziale.
L’ACCOMPAGNAMENTO
Dal verbale della commissione dipende anche la concessione del secondo beneficio previsto dallo Stato: l’indennità di accompagnamento. Si tratta di una prestazione economica, erogata a domanda, a favore degli invalidi totali per i quali è stata accertata l’impossibilità di deambulare senza l’aiuto di un accompagnatore oppure l’incapacità di compiere gli atti quotidiani della vita. Spetta a tutti i cittadini in possesso dei requisiti sanitari residenti in forma stabile in Italia, indipendentemente dal reddito personale annuo e dall’età. Per il 2024 è pari ad € 531,76 mensili, anch’essi esenti da prelievo fiscale. Se il verbale non riconosce il beneficio, è possibile presentare ricorso, sempre tramite l’area riservata Inps o un patronato, producendo la documentazione aggiuntiva attestante il proprio diritto.
Le prestazioni dello Stato in casi gravi come quello di cui abbiamo parlato si fermano quindi a poco più di 865 euro mensili.
ENPAM IN SOCCORSO
Ma lo studente in medicina o il giovane medico può contare su altre, più significative tutele apprestate dalla Fondazione Enpam, anche se i suoi versamenti contributivi sono irrisori o addirittura nulli.
Innanzitutto, sin dal primo giorno di iscrizione alla Fondazione, si matura il diritto alla pensione di inabilità Enpam. Requisito essenziale è l’inabilità assoluta e permanente all’esercizio dell’attività professionale, accertata dall’apposita Commissione Medica costituita presso ciascun Ordine provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri. Questa commissione può avvalersi anche della consulenza di esperti in particolari discipline. La domanda va quindi presentata presso l’Ordine dei medici di appartenenza (nel caso degli studenti in medicina si fa riferimento alla provincia di residenza dell’interessato).
La pensione, che normalmente decorre dal mese successivo alla cessazione dell’attività professionale, nel caso degli studenti partirà invece dal mese successivo alla presentazione della domanda.
Laddove, come nel caso degli studenti, non vi è alcun versamento contributivo oppure contributi di entità irrisoria (nel caso dei medici in attività l’Enpam aggiunge alla pensione un bonus fino a dieci anni di servizio), entra in gioco un istituto studiato proprio per i casi più difficili. Ai titolari di trattamenti pensionistici per inabilità assoluta e permanente a carico dei Fondi di Previdenza gestiti dall’ENPAM viene infatti comunque garantito un trattamento pensionistico complessivo annuo minimo pari, per l’anno 2024, ad € 18.055,55, pari ad € 1.504,62 per dodici mensilità (importo che entrerà in vigore verosimilmente in primavera, dopo la ratifica ministeriale).
Va precisato che per la generalità dei medici, ma non ci interessa nel nostro caso, ai fini della determinazione dell’eventuale incremento erogabile, si tiene conto degli ulteriori trattamenti che potrebbero essere liquidati da altre gestioni previdenziali obbligatorie, ivi comprese le altre gestioni Enpam: in parole povere, l’importo di tutte le altre pensioni percepite viene conteggiato ai fini della determinazione dell’importo minimo da corrispondere.
POLIZZA AUTOMATICA
Ma non finisce qui: tutti gli iscritti all’Enpam sono assicurati contro i rischi della perdita di autosufficienza (l’acronimo usato è Ltc, che significa Long Term Care). Il premio della polizza è sostenuto interamente dalla Fondazione.
È considerato in stato di non autosufficienza l’assicurato che, a causa di una malattia, di infortunio o perdita delle forze, si trovi per un periodo di tempo non inferiore a 90 giorni continuativi, in uno stato tale – presumibilmente in modo permanente – da aver bisogno dell’assistenza di un’altra persona per aiutarla nello svolgimento di almeno 3 su 6 delle attività ordinarie della vita quotidiana (Activities of Daily Living – Adl): lavarsi, vestirsi, svestirsi, nutrirsi, andare in bagno, mobilità.
La rendita corrisposta è pari a € 1.200 mensili. Le rendite percepite in caso di perdita dell’autosufficienza sono esenti dall’Imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef). Per la domanda ci si può rivolgere ad Emapi, al numero telefonico 06.4425.0196, oppure scrivere a assistenza.ltc@emapi.it.
IN SINTESI
Quindi, rispetto a un giovane qualunque, uno studente iscritto all’Enpam, in caso di eventi da non augurare mai a nessuno, può contare, anziché su 865 euro, su oltre 3.560 euro mensili. Certo, non risolveranno mai il problema, ma sono comunque il segno di un sostegno e di una vicinanza che non si fermano alle parole.
(Giovanni Vezza)