Concorso “Ritratti”: la luce, gli sguardi e l’infinito

(Foto: ©Fabio Gentili)
Tra i tanti aspetti che interessano la fotografia ritrattistica – tema del nostro attuale concorso – quello di cogliere l’espressione, l’essenza del soggetto, è la sfida principale di chi scatta. Un’indicazione ribadita più volte da Giorgia Meroni, fotografa specializzata in ritratti e new born, a cui abbiamo chiesto qualche suggerimento utile per ben figurare nel contest.
“La componente chiave della fotografia di ritratto è l’espressione del soggetto”, ci ha detto Meroni.
“Un buon ritratto non si limita a catturare l’aspetto fisico della persona, ma cerca di raccontarne la storia attraverso lo sguardo, i gesti e le espressioni. Prima della tecnica fotografica, l’abilità del fotografo sarà quella di mettere a proprio agio il soggetto e far emergere la sua autenticità è ciò che rende un ritratto davvero memorabile”.
E se l’obiettivo è fotografare l’anima del nostro soggetto, eccoci a scegliere i vostri ritratti che lo hanno fatto attraverso gli occhi, “lo specchio dell’anima” per citare Platone.
La copertina la merita lo sguardo della bambina senegalese ritratta da Fabio Gentili, specialista in medicina interna di Bologna. La foto, ci ha scritto Gentili, è stata scattata nell’orfanatrofio Le Cocoon di Cap Skiring. Gli occhi della giovane raccontano i sentimenti, le speranze ma anche lo sconforto, nell’attesa di poter cominciare una vita. Dal punto di vista fotografico, si tratta di un ottimo scatto per composizione, scelta della luce, inquadratura. L’occhio più a fuoco rispetto a naso e labbra avrebbe probabilmente reso lo scatto ancora più intenso.
Mario Marcolina: Nikon D610 ½ sec: f4,8; iso
La ragazzina si chiama Hu e vive in Myanmar, ci racconta Mario Marcolina medico odontoiatra di Udine che ha effettuato lo scatto. Sulle guance ha delle foglie disegnate con una pasta derivante dalla macinazione della corteccia degli alberi Thanaka, un tempo usata per proteggere dal sole oggi più come ornamento per richiamare le usanze tradizionali. Gli occhi di Hu raccontano il distacco dal momento e il perdersi nei suoi pensieri.
Francesco Caracchia Leica Q
Non sappiamo chi sia la persona ritratta da Francesco Caracchia, medico maxillo-facciale di Palazzolo Acreide, in provincia di Siracusa. Lo intuiamo dal titolo che ha dato al suo scatto: “clochard”. Lo scatto sembra, tuttavia, realizzato in studio. Perfetta la gestione della luce, la composizione, ottima la postproduzione che ne esalta i lineamenti e la scelta del bianco e nero che dona all’immagine quel senso di pesantezza – ma allo stesso tempo di fierezza – che può sintetizzare l’essenza di una persona che vive in strada.
Roberto Assale
La difficoltà dello scatto deve essere stata quella di “convincere” il bambino della Cappadocia a rimanere in posa il tempo necessario affinché l’autore – Roberto Assale, medico cardiologo di Aosta – potesse fotografarlo. La naturalezza con cui il giovane modello posa è decisamente sorprendente, l’espressione sembra dire: dai sbrigati che ho da fare.

Inseguendo Un ricordo
Dionisio Grassi Nikon 850_ Tamron 24-70
Quando pensiamo a un ritratto, probabilmente immaginiamo la situazione proposta da Dionisio Grassi, specialista in neurologia di Brindis, socio Amfi: una modella in posa – qui sembra appoggiata ad un divano – che guarda in camera.
Buona l’inquadratura, la scelta delle luci e la post-produzione così da ammorbidire i colori della pelle e attenuare la texture.
Roberto Guiot socio Amfi, specialista in odontoiatria di Moncalieri
Più del colorato e decorato copricapo (Niqab) indossato, della donna iraniana ritratta sono gli occhi a colpire. Occhi che guardano un punto definito a fianco del fotografo – Roberto Guiot, specialista odontoiatra di Moncalieri – un po’ stanchi, tristi o apparentemente rassegnati. Purtroppo il file inviato non ha una definizione tale da poter fare apprezzare i dettagli dello scatto.
Norberto Maccagno
Guarda le foto:
Vi ricordiamo il Contest
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