Ad aprile aumentano gli importi e arrivano gli arretrati
Buone notizie per tutti i pensionati. Sul cedolino del mese di aprile, già disponibile nell’Area riservata, sarà conteggiata, come ogni anno, la rivalutazione degli importi determinata in base ai valori dell’inflazione, insieme agli arretrati dei mesi precedenti fino a gennaio.
Lo sblocco agli aumenti è arrivato con il via libera dei ministeri controllanti alla delibera del Consiglio di amministrazione della Fondazione, che stabiliva le rivalutazioni delle pensioni per il 2024.
I CRITERI DI CALCOLO
Nello specifico, l’Enpam ha deciso di rivalutare gli importi, fino al limite di 4 volte il trattamento minimo Inps (29.532, 88 euro lordi annui), delle gestioni del Fondo di previdenza generale e del Fondo della medicina convenzionata e accreditata, per un ammontare pari al 75 per cento dell’indice dell’inflazione.
Per la parte di pensione che supera questo ammontare invece, la rivalutazione sarà pari al 50 per cento dell’indice.
Ricordiamo che i calcoli sono stati effettuati prendendo in considerazione un indice di inflazione Istat pari al 5,4 per cento.
Quindi, il 75 per cento di questo indice corrisponde a un +4,05 per cento di aumento, mentre il 50 per cento equivale a +2,7 per cento di rivalutazione.
ENPAM BATTE INPS
Infine, vale sempre la pena sottolineare che i criteri di rivalutazione adottati dall’Enpam rimangono sempre più premianti di quelli dell’Inps.
L’Enpam, infatti, calcola le rivalutazioni per scaglioni.
Ad esempio, se consideriamo una pensione di 36.000 euro lordi annui, la parte fino a 29.532, 88 euro viene aumentata del 4,05 per cento (cioè, il 75 per cento dell’inflazione) e la parte eccedente del 2,7 per cento (cioè, il 50 per cento dell’inflazione).
In quest’esempio, quindi, l’aumento sull’importo totale è del 3,72 per cento, pari a 111, 6 euro mensili.
Alle pensioni erogate dall’Inps, invece, la rivalutazione attualmente viene applicata sull’intero importo della pensione.
Considerando lo stesso caso specifico di una pensione di 36.000 euro, la rivalutazione Inps si ferma al 2,86 per cento, pari a un aumento di 1.029, 60 euro annui.
Giuseppe Cordasco