Pianificare fa bene alla pensione
“Il riscatto mette il turbo alla pensione”(*), ma praticamente chi ha 65 anni deve buttare il sangue per andare in pensione.
*Il riferimento è al titolo dell’articolo pubblicato la scorsa settimana
Pasquale Muollo
Gentile Collega,
il costo del riscatto dipende anche dall’età in cui si fa domanda, per cui vale la regola generale che prima si chiede minore è la spesa. Proprio per questa ragione è sempre consigliabile decidere per tempo piuttosto che vicino all’età della pensione soprattutto per quanto riguarda gli studi universitari e il servizio militare/civile.
Detto ciò il riscatto è una possibilità a disposizione degli iscritti per poter accorciare i tempi per il pensionamento e incrementare l’assegno, ed è uno strumento che va valutato anche in considerazione del fatto che i versamenti sono deducibili e che è possibile azionare questa leva in modo flessibile, scegliendo per esempio di riscattare solo gli anni che servono.
Nel tuo caso oltretutto non hai bisogno di riscattare degli anni per andare in pensione anticipata a 65 anni. Da una verifica risulta infatti che hai già maturato questo diritto da gennaio 2019. Puoi quindi decidere di andare in pensione in qualsiasi momento tu voglia, oppure puoi valutare di aspettare il 2023 e uscire a 68 anni con la pensione di vecchiaia (senza l’applicazione dei coefficienti di adeguamento all’aspettativa di vita).
In ogni caso a 68 anni chiederai anche la pensione di Quota A che si aggiungerà all’assegno maturato come medico di famiglia.
Per sapere quanto prenderai di pensione se sceglierai di anticipare o di aspettare il 2023 puoi consultare il servizio di ipotesi che trovi nell’area riservata.
Alberto Oliveti
Presidente Fondazione Enpam