Stretto di Messina, medici tra costi e disagi

(Foto: ©Gettyimages/Roberto Gennaro)
Per i camici bianchi ‘pendolari dello Stretto’ gli Ordini frontalieri di Messina e Reggio Calabria chiedono una corsia preferenziale.
Le segnalazioni degli iscritti, costretti a spostarsi per lavoro tra il continente e l’isola, hanno convinto i presidenti Giacomo Caudo e Pasquale Veneziano a puntare i riflettori sulle difficoltà che nel corso dell’emergenza pandemica gravano quotidianamente su un centinaio di camici bianchi pendolari, molti dei quali specializzandi.
Pur apprezzando il sistema di controllo e vigilanza dell’attraversamento messo in atto a tutela della sanità pubblica, il presidente siciliano Caudo ha scritto alla Regione, al Comune di Messina e alla compagnia di navigazione ‘Caronte & tourist’ per chiedere l’aumento delle corse – drasticamente ridotto – e l’istituzione di un sistema che snellisca le operazioni d’imbarco dei camici bianchi. Tra le richieste anche un contributo da parte della Regione, per alleviare le spese dei camici-pendolari fino al termine dell’emergenza.
“Nella tratta Villa S. Giovanni-Messina – sottolinea Caudo – sono rimaste solo quattro corse giornaliere, gestite unicamente da Caronte. Il numero insufficiente costringe a file insostenibili e impone ai medici l’utilizzo della propria auto, facendo lievitare i costi dai 2,50 euro del passaggio pedonale ai 40-50 euro di un passaggio in auto”.
Per il presidente reggino, Pasquale Veneziano, dimenticare quanto i medici stanno facendo in questo momento, anche a costo della loro stessa vita, non è degno di un Paese civile. In una lettera aperta alla compagnia di navigazione, il presidente calabrese ha sottolineato come – mentre da ogni parte del pianeta arrivino operatori sanitari a sostegno dei tanti medici impegnati nell’emergenza – proprio sullo Stretto si attenti alla loro salute.
“I medici, oltre agli esosi ticket per l’attraversamento, sono costretti a scendere dalle proprie autovetture per recarsi in biglietteria”, scrive Veneziano, che chiede il passaggio gratuito per tutti i camici bianchi pendolari e uno specifico pass per l’imbarco immediato, concordato con l’Ordine fino alla fine dell’emergenza.
“È il momento di dimostrare che la narrazione dei ‘medici eroi’ – è l’auspicio di Caudo – non sia soltanto retorica”.