“Non tassate la solidarietà” L’Enpam scrive al governo

(Foto: ©YouTube/Fondazione Enpam)
Dei mille euro destinati ai liberi professionisti colpiti dall’emergenza Covid, 200 euro dovranno essere versati allo Stato in qualità di sostituto d’imposta. La “lettera-denuncia” dell’Enpam al governo è stata pubblicata su tutti i giornali.
Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, nella nostra Penisola, decine di migliaia di medici e dentisti liberi professionisti hanno dovuto chiudere gli studi, o limitare fortemente l’attività.
A loro, l’Enpam ha destinato, a sue spese, un bonus da 1.000 euro da cui però dovrebbe togliere 200 euro e riversarli allo Stato, come sostituto d’imposta.
Una tassa sulla solidarietà inaccettabile – denuncia l’Enpam nella lettera pubblicata martedì scorso sui principali quotidiani nazionali – in cui si chiede all’Esecutivo di agire subito per eliminare questa assurdità.
Nel frattempo, l’Enpam ha già messo in pagamento, nei giorni scorsi, i primi 45.920 bonus da 1.000 euro agli iscritti che esercitano la libera professione, in condizioni di difficoltà a causa dell’emergenza sanitaria.
Dall’inizio dell’epidemia di Covid-19 – ricorda l’Enpam – decine di migliaia di medici e dentisti liberi professionisti hanno dovuto chiudere i loro studi o limitare fortemente l’attività.
“Tanti, prima abituati a curare i cittadini e a dare lavoro a collaboratori e fornitori – conclude la lettera – si ritrovano oggi a chiedere aiuto per far fronte alle spese che corrono. Anche perché moltissimi camici bianchi che fanno libera professione sono rimasti esclusi dagli aiuti previsti dallo Stato per altri lavoratori autonomi”.
Covid-19, Enpam: “Inaccettabile una tassa sulla solidarietà” – Il servizio del Tg4