Le avventure da tavolo dei camici “nerd”
Immaginate di trovarvi in mezzo a un terremoto, un’epidemia virale o alle prese con una super-glaciazione, col vostro bagaglio di competenze mediche come unica arma. Se siete sopravvissuti e vi trovate attorno a un tavolo state giocando a un gioco di ruolo.
Le avventure da tavolo sono la passione anche di una nuova generazione di camici bianchi, che una volta finite le ore di lavoro in ambulatorio vestono i panni di eroi in armatura o i paramenti di un mago.
Una specie di rivincita personale e professionale dei “nerd”, quelli che a scuola erano i secchioni appassionati del Signore degli anelli e Guerre stellari. Oggi alcuni di loro sono diventati medici o dentisti, ma continuano a coltivare la passione per il fantasy facendo parte a pieno titolo di una categoria che negli Stati Uniti, ad esempio, ha scalato molte posizioni nella scala sociale.
Alessio Spalluto, odontoiatra urbinate di 43 anni, appassionato da anni di giochi di ruolo è anche l’autore di “Apocalypse survive”, un’avventura che permette di interpretare se stessi, nel proprio contesto quotidiano, che all’inizio del gioco viene sconvolto da un cataclisma di varia natura.
Il dentista laureato ad Ancona, che racconta di giocare abitualmente con altri professionisti del settore sanitario, spiega di essere diventato game designer quasi per caso. Il suo gioco, prima diffuso a livello locale, è stato presentato a novembre scorso al “Lucca comics”.
“Lo scopo dell’avventura è collaborare con gli altri giocatori per sopravvivere il più a lungo possibile”, dice Spalluto, che racconta come la presenza di un medico tra i giocatori possa ampliare l’aspettativa di vita di tutto il gruppo.
È invece un veterano dei voli di fantasia Gilbert Gallo, odontoiatra di 42 anni, laureato a Bari e specializzato a Torino in micro-endodonzia, che conta una cinquantina di pubblicazioni nel settore.
Nel “best of” delle creazioni di Gallo c’è il recente “Rockopolis”, che permette di vestire i panni di una rockstar emergente. Non prevede combattimenti contro mostri, “ma la battaglia per la gestione della propria musa interiore”, dice l’autore.
“Mytos”, invece, è il gioco creato da Gallo che ricalca ambientazioni della mitologia greca.
Per il game designer barese il gioco di ruolo non è solo un divertimento. “Potrebbe essere un’ottima terapia di supporto – racconta – perché stimola la cooperazione, insegna il valore della diversità e aiuta i singoli a dare il massimo in favore del gruppo di giocatori”.
Nel panorama delle avventure da tavolo continua invece a essere assente un gioco dedicato ai camici bianchi, ambientato in un contesto medico. Un progetto che non manca nel cassetto di Gilbert Gallo, che vorrebbe realizzarlo per raccontare come i medici “siano al pari degli eroi che affrontano imprese straordinarie”.
Antioco Fois