ANZIANI CON DECADIMENTO COGNITIVO
Sono
anziani con deterioramento cognitivo in forma più o meno avanzata,
per i quali spesso non è stata ancora nemmeno posta una diagnosi.
In questi casi, informazione e acquisizione del consenso devono confrontarsi
con diverse capacità decisionali.
Innanzi tutto, occorre sottolineare che la diagnosi di demenza non indica
di per sé una perdita della competenza. Nelle prime fasi della malattia,
è infatti possibile che il malato sia ancora in grado di valutare
correttamente una situazione e prendere quindi decisioni al riguardo. Questo
perché la competenza non è un concetto unitario: esistono
molteplici abilità funzionali differenti, per cui il malato può
non essere più in grado di guidare la macchina, o di gestire le proprie
finanze, ma ancora in grado di esprimere il proprio consenso ad esempio
per partecipare ad una sperimentazione medica. Si parla quindi di -standard
soggettivo- che corrisponde a ciò che quel determinato paziente
può comprendere e in merito al quale decidere.
Purtroppo, a tutt' oggi, la valutazione della competenza resta un procedimento
quasi esclusivamente clinico. Non esistono infatti strumenti in grado di
misurare con esattezza il grado di competenza. Il Mini Mental State Examination,
la Cumulative Dementia Rating e le altre scale utilizzate nella pratica
geriatrica per la valutazione dello stato cognitivo non si sono rivelati
predittori efficaci di competenza. Si è osservato invece, grazie
a test neuropsicologici più approfonditi e più specifici,
che nei pazienti con fluenza verbale normale non vi era compromissione della
competenza, mentre in soggetti con deficit della concettualizzazione e della
memoria semantica vi era associata una grave compromissione della capacità
decisionale.