PREMESSA

Le finalità delle cure in geriatria si differenziano da quelle delle altre branche della medicina:

  • preservare e recuperare la capacità funzionale
  • salvaguardare le residue possibilità
  • mantenere una buona qualità di vita
  • identificare le aree di fragilità e le condizioni di rischio
  • operare la prevenzione dei rischi.

Tutto ciò non è sempre compreso e condiviso con immediatezza dal paziente e dal suo famigliare, che confrontano la metodologia geriatrica con le esperienze mediche tradizionalmente intese, dove l'obiettivo principale è la guarigione e la completa restituito ad integrum, o quantomeno il prolungamento dell'esistenza.
Questo concetto, estensibile a qualunque ambiente geriatrico (ospedale, ambulatorio, centro di riabilitazione), è particolarmente evidente nel caso dell'anziano ricoverato in una casa di riposo, trattandosi generalmente di un paziente cronico, con grave comorbilità e compromissione  funzionale e con una aspettativa di vita molto limitata. 
In particolare, per il medico che opera in RSA (Residenza sanitaria per anziani) può non essere semplice comprendere fino a che punto spingere l'intensività terapeutica e trovere il giusto equilibrio per evitare un accanimento  terapeutico senza cadere nell'eutanasia passiva, tenendo presente che molti di questi pazienti possono essere cognitivamente non integri e quindi essere difficile un loro coinvolgimento nell'iter decisionale, anche se il problema è più etico che medico-legale. Infatti nelle RSA difficilmente vengono effettuate pratiche invasive per le quali c'è l'obbligo dell'acquisizione del consenso informato.