Un’esperienza all’estero, la pensione in Italia

La voce degli studenti che si sono iscritti all’Enpam

“Credo nel nostro Servizio sanitario nazionale, non ho scelto di fare il medico per fare i soldi curando solo chi se lo può permettere. Voglio essere una risorsa per il mio Paese”. Chiara Caricato ha 22 anni e le idee chiare. Iscritta al V anno del corso di laurea in lingua inglese all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, vuole specializzarsi e maturare esperienza all’estero. La pensione però vorrebbe prenderla qui in Italia, dove sogna di svolgere la professione che ama. Così, sfidando i disfattisti e consigliata dai genitori, anch’essi medici, non ha perso tempo e si è iscritta all’Enpam. Come lei tanti altri studenti da tutta Italia.

Francesco Rosiello, 25 anni originario di Velletri, iscritto al VI anno di Medicina e chirurgia a La Sapienza di Roma. Fa parte del corpo volontario militare della Croce Rossa italiana, terminati gli studi vorrebbe specializzarsi in Igiene e sanità pubblica e percorrere la carriera del medico militare. Racconta di avere scoperto l’Enpam nel 2015 proprio in occasione del dibattito sulla legge di stabilità che diede il via libera al provvedimento. “Ne ho parlato con i miei professori in facoltà che mi hanno confermato che l’iscrizione anticipata è un’opportunità per migliorare il proprio piano pensionistico”.

Eleonora Valenza, 23 anni a dicembre, di Roma, iscritta al V anno di Medicina e Chirurgia a La Sapienza. Sogna di potersi specializzare in pediatria e fare la libera professione nella Capitale o magari nel Nord Italia. “Mio padre, anche lui medico (al Gemelli), mi ha consigliato di iscrivermi per non perdere l’occasione di accumulare anni di anzianità contributiva”.

Mariasole Boccaletti, 26 anni, iscritta al I anno fuori corso all’Università di Torino, aspira a specializzarsi in medicina legale per lavorare in una Asl o in un tribunale o per una compagnia assicurativa. La notizia le è stata segnalata dal padre giornalista e lei stessa ne ha letto sulle pagine social di un’associazione studentesca torinese. “In più mi sono informata contattando un collega della commissione dell’Ordine che si occupa di temi previdenziali. Con la prospettiva di andare in pensione a 70 anni, la possibilità di maturare anzianità contributiva ancor prima di entrare nel mondo del lavoro è una grande opportunità. Anche i mutui e la maternità sono una risorsa”.

Fabio Rigon, iscritto al VI anno a Padova, vorrebbe specializzarsi in medicina interna e poi lavorare in una struttura ospedaliera. “Confesso che l’Enpam non la conoscevo. Sono stato informato da un collega che si interessa di previdenza poi mi sono messo a seguire su Facebook le discussioni sul tema tra studenti. L’impressione che ne ho avuto è che ci siano tanti vantaggi, dalla possibilità di usufruire delle convenzioni alla tutela per la maternità, ai sussidi. L’unico lato negativo è che noi studenti non abbiamo ancora un reddito, fortunatamente è stata prevista la possibilità di posticipare di tre anni il versamento”.

Anche Davide Esposito, 25 anni di Ottaviano (Napoli), fresco di laurea in medicina in lingua inglese a La Sapienza, in attesa di conseguire l’abilitazione, è stato consigliato dai genitori, entrambi medici e liberi professionisti. Al momento il suo obiettivo è di riuscire a specializzarsi in Radiologia, per magari un giorno lavorare in una struttura ospedaliera. “Mi piacerebbe restare a Roma, ma non escludo un’esperienza all’estero”. Nel frattempo si è iscritto all’Enpam “per l’anzianità contributiva. L’ho suggerito anche ai miei colleghi”.

Eleonora Cipollone, 23 anni e iscritta al V anno a La Sapienza, vorrebbe specializzarsi in medicina interna o d’urgenza, le piacerebbe lavorare in ospedale, magari a Roma, ma sarebbe disponibile anche a trasferirsi “dato che il concorso ora è su base nazionale. Ho scoperto la possibilità di iscrivermi tramite un post su Facebook di un’associazione studentesca che ha ripreso la notizia dal vostro giornale. Credo che iniziare ad accumulare anni di anzianità potrà tornarmi utile, ne ho parlato con altri colleghi e anche loro ci stanno pensando seriamente”.

Marco Fantini