“Un trampolino”, parlano i vincitori dello scorso anno

La borsa di studio Enpam è stato un contributo indispensabile, un elemento determinante, o un incentivo in più per la scelta di risedere in collegio.

La pensano così i figli di medici e dentisti che l’anno scorso si sono aggiudicati il contributo messo a disposizione dall’Enpam e finalizzato al pagamento della retta per uno dei 49 collegi universitari di merito sparsi per la penisola.

La borsa è vista come un valore aggiunto che permette di risiedere in collegio ed entrare in contatto con studenti da tutto il mondo, confrontarsi, entrare in contatto con realtà e docenti di fama internazionale, per crescere e acquisire quella consapevolezza che consente di spiccare professionalmente il volo.

È il caso ad esempio di Fabrizio Bambina, siciliano iscritto al primo anno del corso di laurea in Igiene Dentale all’Università Vita-Salute San Raffaele.

“Ho scelto di frequentare questo corso di laurea a Milano – racconta – perché vorrei lavorare nell’ambito della prevenzione dentale e dell’igiene orale e l’Università che ho scelto è, in Italia, tra le più prestigiose in ambito odontoiatrico”.

Da quando vive nel “Camplus College” non sono mancati interessanti incontri formativi, sportivi e di socializzazione con studenti anche stranieri “che hanno stimolato la mia curiosità e l’interesse ad allargare i miei orizzonti culturali, sociali e lavorativi”.

Per Bambina la borsa di studio è stata importante “perché vivere a Milano non è semplice né tantomeno economico e avere un contributo in tal senso ha aiutato la mia famiglia ad affrontare più serenamente le spese per il mio percorso di studi”.

Valeria Sergi invece è a metà del percorso in Medicina e chirurgia intrapreso all’Università di Pavia, dove è arrivata tre anni fa da Reggio Calabria dopo la maturità scientifica. “Medicina è la mia scelta che rinnovo di esame in esame – racconta – mi permette di scoprire cosa può non funzionare in quella macchina perfetta che è il nostro corpo e, di conseguenza, intervenire per ripararlo”.

Vivere nel Collegio Nuovo le ha aperto la possibilità di studio anche all’estero in “laboratori o reparti dove a volte si possono ritrovare ex alunne pronte a far vivere esperienze belle e formative.

Per fare solo tre esempi: a Oxford, Barbara Casadei, prima donna eletta Presidente della Società Europea di Cardiologia; a Miami, la nefrologa Alessia Fornoni, a capo del Peggy and Harold Katz Drug Discovery Center; a Yale, la biologa Katerina Politi, appena nominata nel Comitato Scientifico della Lung Cancer Research Foundation”.

Per Sergi la borsa di studio è un incentivo a frequentare una struttura che, insieme alle numerose occasioni formative professionali e personali, ha inoltre il pregio di supportare le alunne “con tutte le risorse disponibili, tanto che con i contributi messi a disposizione, a conti fatti, è possibile ammortizzare i costi rispetto ad un appartamento dove vanno calcolate anche bollette, servizi vari e anche i pasti”.

“La borsa di studio – racconta Elisabetta Manglaviti, 19enne originaria di Bovalino – ha costituito e costituisce una delle motivazioni fondamentali per le quali ho prospettato di vivere in residenza per i prossimi anni”. Elisabetta è iscritta al corso di laurea in Filosofia dell’Università degli studi “Roma Tre” e abita e studia al Collegio Porta Nevia.

“Ho sempre immaginato il collegio – racconta – come un luogo dove non si patisce la solitudine, dove trovare le persone giuste con le quali crescere e confrontarsi e le mie aspettative sono state perfettamente soddisfatte”.

La attendono altri quattro anni in quella che oggi considera la sua seconda casa.

“Il sussidio – conclude – ha alleviato il fardello delle spese universitarie famigliari, forte del fatto che potrò usufruirne per l’intera durata del mio ciclo di studi”.

Redazione