Un francobollo per la dottoressa Noël

A 140 anni dalla sua nascita, le poste francesi la ricordano con un francobollo

“Le donne si sottopongono a interventi di ‘chirurgia cosmetica’ ma non ne parlano volentieri”.

Così scriveva Suzanne Noël nel 1912, osservando che la nota attrice Sarah Bernhardt, quasi settantenne, era tornata dall’America piuttosto ringiovanita nell’aspetto. L’attrice mostrò alla dottoressa Noël i risultati del lifting facciale a cui si era sottoposta a Chicago, per mano del chirurgo Charles Conrad Miller.

La Noёl provò a pizzicarsi la pelle per ricercare lo stesso effetto: sembra di vederla, assorta, davanti allo specchio, intenta a immaginare le potenzialità di una branca della medicina agli albori negli Stati Uniti e completamente nuova in Europa. Ma più che dall’eliminazione delle rughe, la dottoressa era colpita dal desiderio di segretezza delle sue pazienti. Da donna si pose al loro fianco, intuendo che in un chirurgo donna le pazienti avrebbero incontrato un’alleata riservata e discreta, una confidente.

Così decise di intraprendere la strada della chirurgia, decisamente inusuale per un’epoca nella quale già le donne medico erano pochissime, e divenne una dei primissimi chirurghi plastici francesi, affrancando la chirurgia plastica dalla dermatologia, dalla quale proveniva. La prima guerra mondiale le offrì una triste palestra, portando sotto il suo bisturi innumerevoli soldati con ferite facciali devastanti.

Dopo il periodo bellico iniziò a curare gli esiti di cicatrici sempre più lievi, finché si rivolsero a lei quasi esclusivamente pazienti motivati “dall’amore per l’eleganza e la bellezza”. Acquisì notorietà nel mondo dello spettacolo e della moda e fama mondiale nella medicina, dando alle stampe un manuale di chirurgia plastica nel 1926 e canonizzando la sua tecnica di lifting del viso, la petite opération.

La dottoressa Noël fu anche una instancabile filantropa, che fondò nel 1924 la sezione francese e nel ’28 quella italiana del Soroptimism International, un’associazione di donne professioniste (“Sorores Optimae”) nata per promuovere fini umanitari e in particolare l’affermazione dei diritti umani, il riconoscimento dei diritti della donna e il miglioramento della condizione femminile nel mondo.

Nel 2018, 140° anniversario della nascita, le poste francesi ricordano con un francobollo questa donna eccezionale che volle combattere per “il diritto di cambiare una brutta faccia o un corpo umiliante”, senza dimenticare che le donne non avevano ancora il diritto di voto.

 

di William Susi