Toscana in prima linea contro violenze ai camici bianchi

La regione Toscana sta valutando l’introduzione di un corpo di vigilanza con presenza fissa nei pronto soccorso, anche attraverso accordi con le forze dell’ordine, per contrastare gli atti di violenza ai danni degli operatori sanitari.

L’assessore regionale alla Sanità, Stefania Saccardi, ha presentato questa mattina a Firenze, di fronte all’Assemblea toscana, lo stato dell’arte dopo che la delibera 1176 dello scorso ottobre aveva impegnato le Aziende sanitarie a proporre e individuare soluzioni per la tutela dei professionisti della salute.

Secondo l’assessore tutte le aziende hanno già raggiunto un “livello opportuno” di rilevazione e contrasto di atti di violenza a danno di operatori del Servizio sanitario. “Ulteriori passi avanti sono in atto per implementare un apposito sistema di segnalazione delle aggressioni – ha detto Saccardi -, per la costituzione del Gruppo di lavoro multidisciplinare per l’analisi delle segnalazioni e per sviluppare un percorso di supporto psicologico a favore della vittima di aggressione”.

Tra i prossimi obiettivi, oltre all’introduzione di un presidio di vigilanza, anche l’installazione di videocamere di sorveglianza, con particolare riferimento alle vie di accesso alle strutture, ai parcheggi e ad alcuni reparti ritenuti a rischio aggressione.

“Le Asl stanno valutando il numero di aree da sottoporre al controllo – ha aggiunto Saccardi – mentre si registra un’accelerazione nella ricollocazione delle sedi isolate di continuità assistenziale con ipotesi di spostamento presso associazioni di volontariato, quindi dove è presente personale”.

Redazione