Taranto, cittadini vittime dell’inquinamento

19Gli abitanti di Taranto che vivono a ridosso degli impianti del polo siderurgico sono vittime di un’ingiustizia ambientale.

È quanto sostiene l’Ordine dei medici e degli odontoiatri pugliese che ha inviato al ministro della Salute e alla Regione una relazione a firma del presidente Cosimo Nume e di Annamaria Moschetti, pediatra e presidente della Commissione ambiente dell’Ordine.

I tarantini che vivono vicino l’impianto dell’ex Ilva, si legge nel documento, “sempre più si impoveriscono sia per i danni alla salute che per la riduzione di opportunità lavorative in un territorio espropriato e reso inutilizzabile a causa della contaminazione”.

Per l’Ordine è inaccettabile che il lavoro possa implicare o prevedere il danno alla salute di una parte della popolazione.

I tarantini che vivono nelle vicinanze dell’impianto siderurgico “vengono declassati – denuncia la relazione – in violazione della loro dignità umana e in spregio dell’unicità della loro vita, a meri strumenti della produzione, usurabili quanto necessario, se operai, o destinati a essere recettori inermi dei rifiuti tossici dell’attività industriale dei cittadini”.

L’Ordine chiede che per l’impianto si proceda con la massima urgenza a una Valutazione d’impatto sanitario (Vis), che possibilmente tenga conto dell’impatto di ogni altro impianto industriale insistente sul territorio, che non siano ammessi livelli e tipologie di produzione “che comportino un qualsivoglia danno alla salute e alla vita della popolazione, e che sia comunque sospesa la immissione sulla popolazione di sostanze ad effetto neurotossico“.