Suonare per chi soffre

A Padova 32 medici e futuri colleghi con la passione per la musica organizzano concerti. Insieme a loro suonano un’infermiera e un fisico. L’obiettivo è quello di alleviare la sofferenza dei malati. Portando la musica nelle stanze dei ricoverati.

Marzo 2014: l’Ordine dei medici di Padova organizza ‘Medici in concerto’ al quale partecipa per la prima volta l’Asclepio Ensemble, un’orchestra composta da medici dell’Azienda ospedaliera di Padova e da alcuni studenti in medicina. Dirige il maestro- dottore Alois Saller. L’iniziativa riscuote successo, sia tra gli organizzatori che tra il pubblico.

La stessa direzione dell’Azienda ospedaliera offre agli orchestrali la possibilità di utilizzare come sala prove la cappella di Santa Maria delle Nevi che si trova all’interno dell’ospedale. Da quel ‘lontano’ 2014 l’Asclepio Ensemble è cresciuta e oggi annovera tra le sue fila una nutrita schiera di medici con la passione per la musica, un’infermiera e un fisico specialista nella gestione di progetti in ambito sanitario.

“L’orchestra – dice Alois Saller, direttore e fondatore dell’orchestra – si esibisce per promuovere la salute e raccogliere fondi. Ad esempio, ora stiamo organizzando un concerto per la Lilt e lo scorso ottobre ne è stato eseguito uno per le cucine popolari di Padova, gestite dalla Diocesi, dove è attivo un ambulatorio medico. In quest’ultimo caso l’obiettivo era anche sensibilizzare giovani medici a dare una mano”.

Dalla prima positiva esperienza di tre anni fa i camici bianchi dell’Asclepio Ensemble non hanno perso tempo e le esibizioni si sono susseguite: al Palazzo del Bo (storica sede dell’Università di Padova), a Treviso, a Roma (presso l’Università Sapienza e l’Ospedale Bambino Gesù), a Villa Contarini di Piazzola sul Brenta, all’auditorium del Conservatorio Pollini di Padova. Non bastasse, alcuni orchestrali dell’Asclepio Ensemble si sono organizzati in piccoli gruppi cameristici con l’obiettivo di portare la musica nei reparti degli ospedali, fino nelle stanze dei ricoverati.

“In questo modo – dice Letizia Banzato, violino dell’Asclepio Ensemble – si realizza un contatto diretto con il paziente, una medicina a misura d’uomo in grado da un lato di avvicinare ancor più il medico alla sofferenza del malato e dall’altro di regalare un sorriso a chi si trova a dover affrontare la sofferenza”.