Sotto al camice batte un cuore sportivo

A volte lo sport è una passione coltivata fin da bambini, che supera le difficoltà legate al tempo e alle energie assorbite dalla professione e continua ad accompagnare chi lo pratica per tutta la vita. In altri casi, è l’età adulta a diventare l’occasione per realizzare sogni di gloria accantonati da bambini.

Come nel caso di Ildo Lanari, classe 1962, ginecologo di Roma e operativo all’Aied (Associazione italiana per l’educazione demografica). Lanari è il vice presidente del Club Scherma Roma e lo scorso giugno ha partecipato alla 39esima edizione dei Medi Games, i giochi mondiali della sanità che si sono tenuti a Malta.

Dall’isola è tornato con due ori, per sciabola e fioretto, e un argento per la spada da aggiungere alle medaglie conquistate a Trieste ai campionati italiani master a squadre. “La scherma è uno sport che mi ha appassionato sin da piccolo –  racconta – ma che per vari motivi, specialmente economici, non ho praticato all’epoca. Da dieci anni mi cimento in  tutte e tre le armi”.

Nel 2019 Lanari ha in programma la partecipazione ai Campionati italiani che si terranno a Casale Monferrato e a quelli Europei in Francia: “Conciliare ambulatorio e palestra è difficile. Ma ci si riesce programmando gli orari”.

Gestire il calendario professionale e quello sportivo è un’abilità che hanno dovuto imparare a sviluppare anche Massimiliano Giorgio Prandini e Luigi Sordella, entrambi odontoiatri.

Insieme a Umberto Graziana, specializzando in otorinolaringoiatra, i tre giovani medici under 30 si sono classificati primi al torneo di beach volley dei Medi Games, sbaragliando i colleghi tedeschi.

“Ho iniziato a giocare a pallavolo all’età di 14 anni – racconta Prandini – e non ho mai più cambiato sport. Ho avuto la fortuna di giocare anche un paio di stagioni in serie B e da qualche tempo, con Luigi e Umberto, ci ripromettevamo di partecipare ai Medi Games. Finalmente quest’anno ci siamo riusciti, vincendo anche il torneo”.

Alla sua vittoria ha assistito anche uno spettatore d’eccezione: “Mio figlio di 13 mesi è la mia mascotte e naturalmente l’ho portato con me in questa avventura”.

Anche il compagno di squadra Luigi Sordella gioca a pallavolo da quando era ragazzo, riuscendo a raggiungere in carriera anche il traguardo della serie A2.

“Ho iniziato a giocare a 12 anni e la  passione per il beach volley è nata di conseguenza. Penso che sia uno sport sano che ti insegna a stare in gruppo – spiega – . L’esperienza maltese è stata memorabile, sia per la vittoria, sia soprattutto per le amicizie che si stringono con i colleghi di tutto il mondo”.

Il terzo medagliato, Umberto Graziana, non nasconde le difficoltà che è necessario affrontare per restare legati alla propria passione.

“Coniugare lo sport con lo studio e adesso anche con le guardie mediche non è sempre stato agevole, ha richiesto rinunce e sacrifici – ricorda Graziana –. Ho imparato che lo sport è uno strumento di incontro, formazione e salute.

Durante l’attività professionale lo ricordiamo sempre ai nostri pazienti. E dovremmo dirlo più spesso anche ai colleghi” sorride.

Per lui il tempo dei festeggiamenti è già concluso: i tre amici si stanno allenando per la prossima edizione dell’Olimpiade della Sanità, a Budva nel Montenegro, dal 22 al 29 giugno 2019.

Paola Stefanucci