Soldi per tagliare le liste d’attesa

Le Regioni sono al lavoro per adeguarsi alle direttive del nuovo Piano nazionale di governo delle liste di attesa (Pngla) e produrre ciascuna un proprio documento per accorciare le code verso le prestazioni mediche.

Il lavoro è iniziato il 21 febbraio scorso, quando la Conferenza Stato-Regioni ha approvato il testo del piano nazionale, che fino al 2020 sarà il libro mastro da seguire per ottimizzare i tempi di accesso alle prestazioni.

In una seconda fase anche le aziende sanitarie dovranno varare un nuovo programma attuativo aziendale o aggiornare quello in uso.

Per la piena attuazione delle linee guida, inoltre, il Ministero della Salute sta predisponendo l’istituzione dell’Osservatorio nazionale sulle liste di attesa.

Nel portafogli dedicato allo sfoltimento delle liste d’attesa ci sono 350 milioni di euro, che la Legge di bilancio 2019 ha stanziato nei commi da 510 a 512 come dotazione finanziaria per velocizzare il flusso verso le prestazioni mediche “mediante l’implementazione e l’ammodernamento delle infrastrutture tecnologiche legate ai sistemi di prenotazione elettronica per l’accesso alle strutture sanitarie”.

Un’indicazione che lascia intendere che il tesoretto disposto per il triennio 2019-2021 servirà soprattutto per implementare l’informatizzazione dei Cup.

Af