Smettere di lavorare a 60 anni

Ho 60 anni e ho sempre lavorato come libera professionista. Se dovessi decidere di chiudere lo studio dentistico di cui sono titolare, e smettere di lavorare prima di raggiungere l’età pensionabile, cosa dovrei fare? Devo continuare a versare contributi e se sì fino a quando? Quando raggiungerò i requisiti minimi? Ultimamente è sempre più difficile tenere aperta un’attività e tra due anni anche l’ultimo dei miei tre figli dovrebbe laurearsi, vorrei un consiglio.

Giulia Demegni, Belluno

Gentile collega,

se deciderai di smettere di lavorare non dovrai fare alcun particolare adempimento per l’Enpam.

Semplicemente non sarai tenuta a compilare il modello D per la dichiarazione dei redditi da libera professione né quindi a pagare i contributi previdenziali alla Quota B.

Sul reddito prodotto, infatti, si devono per legge versare i contributi previdenziali che per l’Enpam danno diritto a un supplemento di pensione.

Una volta raggiunta l’età per la pensione di vecchiaia, 68 anni per te nel 2025, potrai andare in pensione. Nel caso invece avessi 35 anni di anzianità contributiva (e 30 dalla laurea) potresti andare in pensione anticipata a partire dai 62 anni.
In ogni caso anche se chiudessi lo studio, rimanendo iscritta all’Ordine e pagando la sola Quota A, potresti comunque decidere di continuare a fare attività saltuaria, per esempio presso un collega, e fino a un reddito di circa 9mila euro all’anno non saresti soggetta a ulteriore contribuzione previdenziale.
È evidente che la decisione di smettere di lavorare o ridurre l’attività inciderà sull’importo della pensione e quindi le ipotesi che puoi ottenere attraverso la busta arancione andranno decurtate dei contributi che non verserai di qui fino al pensionamento.
La convenienza di una scelta di questo tipo è del tutto soggettiva e deve scaturire dalla considerazione di tante variabili non ultime quelle familiari.

Alberto Oliveti
Presidente Fondazione Enpam

Come fare per

Ipotesi di pensione