Satta, pediatra e cantante. Da Sanremo alle bici-dinamo

Il suo ambulatorio è una macchina del tempo per immergersi nel mondo incantato dell’infanzia.

La pediatria è lo strumento che Andrea Satta, medico romano e cantante dei Têtes de bois, usa quotidianamente per viaggiare nella dimensione dei bambini, “artisti spontanei e occasione di creatività permanente”.

“Mi sono iscritto in medicina per fare il pediatra e non solo il medico in genere. Se dopo la laurea non fossi riuscito a entrare alla scuola di specializzazione, nella vita mi sarei completamente dedicato alla musica” racconta il professionista.

Satta ha fatto del suo studio sulla Casilina, dove quasi la metà dei piccoli pazienti ha un genitore straniero, un luogo di incontro tra culture.

Originario sardo, il medico-musicista è anche giornalista, poeta e scrittore di libri per bambini.

Nella sua produzione artistica con i Têtes de bois, premiata con tre targhe Tenco, spiccano una partecipazione a Sanremo con Paolo Rossi nel 2007 e lo spettacolo ‘Palco a pedali’, primo concerto al mondo alimentato dall’energia prodotta dagli spettatori che, invece di sedere in platea, pedalavano in sella a biciclette-dinamo.

In scena in queste settimane, invece, lo spettacolo ‘La fisarmonica verde’, dedicato al padre, scampato agli orrori del campo di concentramento tedesco di Lengenfeld.

Nel suo ambulatorio è Andrea, pediatra ‘in borghese’ convenzionato con la Asl, con un migliaio di piccoli pazienti in agenda. Non porta il camice e prima degli strumenti della medicina usa quelli dell’empatia.

“Cerco di parlare con i bambini ponendomi all’altezza dei loro occhi. Ascolto – dice il pediatra – e cerco di conoscere la persona che ho davanti prima ancora di indagare eventuali patologie. Anche così si riescono a raccogliere elementi utili al quadro clinico e non solo attraverso indagini ultra specialistiche che, sia chiaro, rimangono fondamentali”.

Dal suo approccio alla professione medica è nato il progetto ‘mamme narranti’, che ha portato in tour le favole delle madri dei suoi pazienti, e i libri ‘Ci sarà una volta’ (Infinitoedizioni 2011) e ‘Mamma quante storie’ (Treccani 2016) con le illustrazioni di Sergio Staino e Fabio Magnasciutti.

“I bambini – commenta il medico-artista – hanno necessità di ‘respirare’ il tempo del gioco, attraverso il quale esprimono la loro inventiva e consolidano la conoscenza col prossimo. È fondamentale tramandargli il valore della lettura e ottimizzare la poche ore che i genitori possono trascorrere con loro”.

“I bambini sono la mia felicità, la mia cura” dice Satta, che nella dimensione incantata dell’infanzia riconosce la scintilla, quasi la genesi, della creatività. I “piccoli artisti riescono a vedere lettere e animali nei contorni di una nuvola”.

Restare immerso in quella dimensione, conclude, “è il motivo che mi renderà piacevole andare in ambulatorio anche questo pomeriggio”.

Af