Riscatto flessibile, in Enpam c’è già

Durante l’iter della legge di bilancio 2019, in questi giorni al vaglio in Parlamento, è stata avanzata la proposta di rendere i riscatti Inps flessibili. In pratica si introdurrebbe la possibilità per il lavoratore di riscattare un periodo di studi universitari pagando un importo inferiore a quello previsto attualmente (a fronte di una diminuzione proporzionale del vantaggio pensionistico).

La misura, vantaggiosa per chi non si potrebbe permettere un riscatto pieno, riguarderebbe però solo chi ha cominciato a lavorare dopo il 1996, anno in cui all’Inps è stato introdotto il contributivo.

Per esempio potrebbe chiedere un riscatto flessibile un medico nato nel 1970 che si è laureato nel 1995 e ha cominciato a lavorare l’anno successivo, mentre un collega nato nel 1965 che ha cominciato a lavorare nei primi anni novanta sarebbe tagliato fuori. La misura quindi avrebbe impatto solo sui più giovani e non su chi sta per andare in pensione.

L’ENPAM SEMPRE FLESSIBILE

All’Enpam il riscatto flessibile esiste già. Non solo l’iscritto può decidere se riscattare tutti gli anni della formazione oppure solo una parte, ma può anche scegliere di non pagare per intero la somma che viene prospettata nella proposta di riscatto.

Infatti nel caso in cui si dovessero interrompere definitivamente i pagamenti, la Fondazione calcolerà comunque il beneficio in base alle somme versate.

PAUSA NEI PAGAMENTI

Il pagamento dei riscatti Enpam si può fare in un’unica soluzione oppure a rate semestrali, maggiorate del solo interesse legale (nel 2018 è stato dello 0,3 per cento annuo).

Un ulteriore elemento di flessibilità è dato dalla possibilità offerta dall’Enpam di interrompere il pagamento delle rate fino a un massimo di due anni. È comunque sempre possibile mettersi in regola con il debito pregresso o decidere di interrompere definitivamente i pagamenti.

ACCONTI TAGLIA TASSE

Non è da trascurare, inoltre, la possibilità di fare acconti e versamenti aggiuntivi. Anche questi pagamenti, come i normali contributi previdenziali, sono integralmente deducibili dal reddito.

Appena presentata all’Enpam la domanda di riscatto, l’iscritto può scegliere di versare subito uno o più acconti senza aspettare che arrivi la proposta dagli uffici. Il vantaggio è quello di poter dedurre i versamenti nella prima dichiarazione dei redditi utile, alleggerendo il conto delle tasse da pagare o aumentando il rimborso fiscale.

Ma anche chi sta già pagando le rate del riscatto può beneficiare di deduzioni fiscali supplementari facendo uno o più versamenti aggiuntivi, nel limite della cifra totale che resta da pagare.

 

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