Perché conviene riscattare
Con i riscatti si può migliorare la propria posizione previdenziale,aumentando l’anzianità contributiva e incrementando l’assegno di pensione. È un investimento per il proprio futuro che per di più ha il vantaggio dell’agevolazione fiscale: ogni anno i contributi pagati per il riscatto sono interamente deducibili dal reddito imponibile. Il beneficio scatta fin da subito: la semplice presentazione della domanda consente di versare uno o più acconti utili ai fini fiscali.
Quali periodi si possono riscattare
È possibile mettere a frutto sulla propria posizione contributiva i periodi di formazione (il corso legale del diploma di laurea e la specializzazione) e del servizio militare o civile. Oltre a questi riscatti, previsti anche nella previdenza pubblica, esistono poi altri tipi di strumenti del tutto peculiari all’Enpam. Si possono infatti riscattare i periodi di totale sospensione dell’attività convenzionata; i periodi contributivi per i quali l’Enpam ha restituito i contributi versati (periodi liquidati), e i periodi nei quali si è esercitata la professione medica/odontoiatrica ma non vi è stato accredito di contributi al Fondo specifico (periodi precontributivi). Tutti questi strumenti prevedono comunque delle differenze a seconda delle varie categorie professionali (liberi professionisti, medici di medicina generale, specialisti ambulatoriali, specialisti esterni).
L’allineamento dei contributi, un riscatto su misura
L’Enpam prevede inoltre la possibilità di allineare i contributi già pagati a una contribuzione più alta. In questo modo gli iscritti possono rendere omogenea la propria posizione, allineandola ai contributi di importo maggiore, versati nei periodi in cui hanno lavorato di più e quindi il guadagno è stato più alto. Si tratta di un tipo di riscatto che a fronte di un costo che può essere più elevato consente un incremento sostanziale sull’importo della pensione, ma non influisce sull’anzianità contributiva. Gli iscritti possono anche decidere il tipo di incremento che vogliono raggiungere e sulla base di questo gli uffici predisporranno il riscatto di allineamento a loro congeniale.
Una scelta flessibile
Richiedere il riscatto non è vincolante, si può sempre decidere di rinunciare, una volta ricevuta la proposta da parte degli uffici. Il riscatto, inoltre, è uno strumento che può essere adattato secondo gli obiettivi che si vogliono raggiungere e in base alle esigenze e alle disponibilità economiche del momento:economiche del momento:
- può essere totale o parziale, si può cioè scegliere di riscattare tutti i periodi previsti o solo una parte di questi (ad eccezione del riscatto dei periodi liquidati);
- in corso di ammortamento si possono fare uno o più versamenti aggiuntivi nei limiti della cifra totale che resta da pagare;
- i versamenti rateali possono essere sospesi in qualsiasi momento fino a un massimo di due anni dalla scadenza dell’ultima rata pagata. È sempre comunque possibile mettersi in regola con il debito pregresso o decidere di interrompere definitivamente i pagamenti. In quest’ultimo caso il beneficio sulla pensione sarà limitato alle somme versate (fa eccezione il riscatto dei periodi liquidati).
Arriva la proposta: c’è ancora tempo per pensarci
Una volta ricevuta la proposta non si è obbligati ad accettare subito. L’accettazione, infatti, va spedita entro 120 giorni. Trascorso questo termine la proposta viene considerata decaduta, ma si può sempre presentare un’altra domanda. Se è stato già versato un acconto il riscatto si intende comunque accettato ma entro 60 giorni dal ricevimento della proposta bisogna scegliere il numero delle rate (ciò anche nel caso del riscatto di allineamento parziale).
Pagamenti personalizzati
Anche il costo del riscatto può essere ripartito in modo flessibile in base alla soluzione più conveniente. Si può pagare a saldo, tramite bollettino Mav, il mese successivo in cui viene registrata l’accettazione. In questo caso non si pagano interessi. Oppure si può decidere di pagare in rate semestrali, con scadenza nei mesi di giugno e dicembre. I versamenti vanno fatti con bollettini Mav spediti per posta dalla Banca popolare di Sondrio. I pagamenti in questo caso sono maggiorati dell’interesse legale pro tempore vigente (tasso variabile). Nella propria area riservata del sito internet dell’Enpam è possibile scaricare gli eventuali duplicati dei bollettini. In alternativa si possono richiedere alla Banca Popolare di Sondrio chiamando il numero verde 800 248 464.
Il mancato pagamento a saldo o il mancato inizio dei pagamenti rateali, nel termine indicato sul primo Mav, comporta la rinuncia al riscatto. Una nuova domanda potrà essere presentata decorsi 2 anni dalla scadenza nominale del Mav non pagato.
Infine, gli acconti e i versamenti una tantum vanno pagati con bonifico a favore della Fondazione Enpam, IBAN: IT 06 K 05696 03200 000017500X50, indicando nella causale il cognome, il nome, il proprio codice Enpam, il tipo di riscatto e il Fondo sul quale viene accreditato.
Ma quanto costa investire sul proprio futuro?
Il costo del riscatto si ottiene moltiplicando l’incremento pensionistico, determinato dal riscatto, per il coefficiente di capitalizzazione che varia in base al sesso, all’età e all’anzianità contributiva. È quindi consigliabile richiedere il riscatto non appena raggiunti i requisiti richiesti, soprattutto per quanto riguarda gli studi universitari e il servizio militare/civile. La situazione cambia per l’allineamento che, proprio per il tipo di incremento che se ne può ricavare, è più conveniente attivare a carriera già avviata. Per gli specialisti esterni il costo si ottiene moltiplicando i contributi degli ultimi dodici mesi per gli anni da riscattare.