Pensione, il part-time che crea lavoro

Si chiama App la proposta dell’Enpam per una staffetta generazionale tra professionisti alla conclusione della carriera e giovani colleghi. Un meccanismo di uscita graduale che libera risorse a favore della categoria di domani

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Un ambulatSmiling medical teamorio per due, sintetizzando all’estremo i termini della proposta. Il riferimento non è alla medicina di gruppo, ma a un progetto pensato per accompagnare il ricambio generazionale di medici di medicina generale e pediatri di libera scelta consentendo una maggiore flessibilità di uscita dalla professione durante gli ultimi anni di attività prima della pensione.

L’idea, lanciata dall’Enpam e intorno a cui si sta sviluppando un dibattito che coinvolgerà tutti gli attori della medicina territoriale, è di permettere al medico che abbia raggiunto i requisiti per il pensionamento anticipato l’opportunità di condividere l’ambulatorio e i propri assistiti con un giovane collega. La diminuzione dell’attività professionale, e quindi del reddito percepito da parte del titolare delle scelte, verrebbe bilanciata dall’intervento dell’Enpam attraverso l’Anticipo della prestazione previdenziale (App).

Nei fatti l’App rappresenterebbe un incentivo al part-time, in quanto sarebbe possibile beneficiare di una rendita pari al 50 per cento della pensione maturata pur proseguendo la propria attività. “Immaginiamo la carriera di un professionista come un doppio binario: uno si interrompe alla data della pensione anticipata – spiega il presidente dell’Enpam, Alberto Oliveti – l’altro al giorno della pensione ordinaria. Riceverà da parte della Asl una retribuzione pari al 50 per cento, mentre per la parte del binario interrotto riceve dal suo ente previdenziale un anticipo della pensione che gli spetterebbe se si fosse pensionato su tutto”.

In questo scenario, la retribuzione “risparmiata” dalla Asl potrebbe andare verso un giovane collega che partecipa all’assistenza della stessa platea di assistiti. Questo significa che per ogni medico titolare delle scelte che aderisse all’App si creerebbe un posto di lavoro, e che contemporaneamente un giovane medico sin dal primo giorno di lavoro potrebbe arrivare a un compenso non lontano da 750 quote capitarie, mentre si sa che in caso di avviamento di un nuovo ambulatorio le tempistiche per avvicinarsi a questo obiettivo sono decisamente più lunghe.

Il medico che sceglierà di aderire alla proposta potrebbe proseguire nella propria attività libero professionale, il collega più giovane manterrebbe l’opportunità di fare altro tipo di attività (per esempio legate alla Continuità assistenziale), e gli assistiti manterrebbero il rapporto con il proprio medico di scelta. Una staffetta generazionale che, oltre a favorire lo scambio di conoscenze tra professionisti con diversi livelli di esperienza, si inserisce nelle direttive della bozza Sisac per il rinnovo delle convenzioni, dove si è stabilito di individuare misure capaci di favorire il turnover dei medici in modo da facilitare il più rapido inserimento dei giovani.

In particolare, uno dei temi che verrà approfondito nella discussione per un sistema regolato concordato tra parte pubblica, organizzazioni sindacali e Fondazione Enpam è il meccanismo che porterà il medico a poter scegliere il collega con cui lavorare, senza travalicare le attuali graduatorie che regolano l’accesso alla professione.

“Serviranno modifiche regolamentari per permettere all’Enpam di garantire l’anticipo della prestazione pensionistica, che non può essere considerata pensione anticipata in quanto oggi nessuno può essere occupato e pensionato al tempo stesso – chiarisce Oliveti – e un’attenta regolamentazione del rapporto generazionale per prevenire fenomeni di caporalato o all’opposto di ricatto. Credo che in questo senso potrebbe essere coinvolto l’Ordine a garanzia dell’eticità del rapporto”.

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Andrea Le Pera

@FondazioneEnpam