Oristano, mancano i medici. Servizi sanitari in crisi

La decisione di chiudere per tre settimane l’emodinamica dell’ospedale cittadino, insieme al dimezzamento del personale medico del 118, rischiano di creare una situazione di emergenza sanitaria per Oristano e il suo territorio.

Antonio Sulis, presidente dell’Ordine dei medici del capoluogo sardo, non ci sta e chiede al presidente della Regione di intervenire.

«Se continuiamo così – denuncia Sulis – si torneranno a vedere nelle strade le macchine con il fazzoletto bianco fuori dal finestrino come avviso del trasporto di soccorso.”.

Dal primo agosto i medici del 118 nella provincia di Oristano passeranno da 24 a 12 unità e non sarà possibile garantire un servizio di primo soccorso sette giorni su sette e durante tutte le ventiquattro ore.

Una notizia che segue di pochi giorni la decisione di chiudere per tre settimane, dal 22 luglio all’11 agosto, l’emodinamica dell’ospedale San Martino.

“Abbiamo sottolineato qualche mese fa – dice Sulis – la necessità di una programmazione adeguata a sanare la decadenza di questi ultimi anni, causata da una gestione che ha tagliato possibilità di recupero e valorizzazione della sanità pubblica nel territorio e nel suo presidio ospedaliero.

Chiediamo pertanto un intervento urgente al Presidente della Regione perché la situazione è insostenibile”.