Odontoiatria: Corsi antifregatura

In alcuni atenei già si tengono, ma l’obiettivo del Collegio docenti di odontoiatria, Cao, Enpam e organizzazioni sindacali è che presto i corsi di avviamento alla professione siano disponibili in tutte le università.

“Bisogna mettere i neolaureati nelle condizioni di affrontare con maggior sicurezza l’ingresso nella professione – ha detto Lorenzo Lomuzio, presidente della Conferenza dei corsi di laurea di odontoiatria -. Appena usciti dall’università si devono già possedere nozioni sulle autorizzazioni da chiedere, sull’organizzazione dello studio, sulle questioni fiscali e sull’Enpam”.

Un indice dei possibili argomenti da trattare in questi corsi è stato presentato il 12 aprile scorso a Napoli, dove professori ordinari, associati e ricercatori erano riuniti per la 26ma edizione del collegio docenti di odontoiatria.

I proponenti hanno prefigurato un corso da istituire “in una chiara cornice universitaria – come ha dichiarato Roberto Di Lenarda, ordinario a Trieste – ma utilizzando le competenze di tutti”.

In quest’ottica si inserisce la collaborazione con le altre istituzioni come Cao ed Enpam.

“Da tre anni per gli studenti del quinto e sesto anno di odontoiatria e di medicina è possibile iscriversi all’Enpam e nei vari incontri di presentazione che ultimamente vengono organizzati nelle università stiamo riscontrando un grande interesse verso le tematiche previdenziali – ha detto il vicepresidente vicario dell’Enpam Giampiero Malagnino -. Spesso le domande degli studenti finiscono per toccare problemi ordinistici o di organizzazione ed è per questo che è importante immaginare un corso integrato”.

“È importante – ha aggiunto Malagnino – che appena usciti dall’università, i neolaureati sappiano quali sono i posti giusti e quali i posti sbagliati dove andare a cercare risposte e opportunità. Troppo spesso capita di vedere neoprofessionisti che fanno scelte che si sarebbero potute evitare, e si ritrovano in difficoltà”.

Del corso dovrebbero fare parte una serie di macroargomenti come l’aggiornamento sulle normative vigenti e approfondimenti su temi quali la comunicazione medico-paziente, l’etica e la deontologia, il fenomeno dell’abusivismo e del prestanomismo, il sistema di formazione continua, quello previdenziale, i contratti collettivi di lavoro, la privacy e i dispositivi medici, il nomenclatore e il tariffario personale, il contenzioso, le assicurazioni, l’informatica, il marketing.

“Ci vorranno cinque-sei mesi di tempo per perfezionare i contenuti”, ha ipotizzato il presidente della Commissione albo odontoiatri nazionale Raffaele Iandolo. Il formato comune verrà comunque costruito sulla base delle esperienze già avviate.

Tra le realtà citate dai docenti a mo’ di esempio, c’è Pavia, dove c’è un corso di management dello studio odontoiatrico tenuto da un docente a contratto, Sassari, dove l’anno scorso è stato attivato un seminario pratico curato dal presidente Cao dell’Ordine, passando per Roma, fino all’Aquila, dove l’avviamento professionale fa ormai parte degli insegnamenti compresi nel piano di studi.