Nasce il Fondo Sanitario dei medici e dentisti
Servirà a tutelare la salute degli iscritti all’Enpam e dei loro familiari. Il fondo sarà integrativo rispetto al Servizio sanitario nazionale. Le adesioni verranno aperte nei prossimi mesi
Anche i medici e i dentisti avranno un fondo sanitario integrativo tutto loro. L’atto di costituzione è stato firmato a luglio ed entro l’anno comincerà ad operare. L’elenco delle prestazioni garantite è in via di definizione ma si sa già che i benefici per gli aderenti potranno andare dal rimborso dei ticket a quello delle tariffe per l’intramoenia, passando per le cure odontoiatriche, l’acquisto di lenti da vista e i costi legati alla long term care.
L’iniziativa si pone dichiaratamente a sostegno del Ssn. “Come medici vogliamo difendere l’universalismo del Servizio sanitario nazionale che è uno dei migliori al mondo e di cui andiamo orgogliosi. È evidente però che la coperta è corta – dichiara il presidente della Fondazione Enpam Alberto Oliveti –. Già oggi oltre ai 110 miliardi di spesa sanitaria pubblica, gli italiani spendono 33 miliardi di euro in sanità privata e 3 miliardi di euro nei ticket, che nel tempo sono sempre di più diventati un mezzo per sopperire alle carenze finanziarie pubbliche, invece che uno strumento per limitare la domanda eccessiva e inappropriata”.
“Il nostro Fondo sanitario integrativo – continua Oliveti – ambisce a trovare un equilibrio tra la coperta corta del sistema sanitario nazionale e la libera professione e a riportare anche i ticket alla loro originaria funzione moderatrice”.
Modello per il mercato
Trattandosi della sanità dei sanitari, il fondo integrativo dei medici e dei dentisti è destinato a diventare il termine di paragone per i numerosi operatori del settore. L’ambizione è quella di diventare un modello da copiare per le buone pratiche adottate: coperture a sostegno (e non in sostituzione) del Ssn, valorizzazione del lavoro dei camici bianchi inseriti nel sistema pubblico e di quello dei liberi professionisti nell’erogazione delle prestazioni non comprese nei livelli essenziali di assistenza.
“Nel nostro caso si tratta di un’iniziativa di welfare professionale a tutto tondo, che da un lato tutela la salute dei nostri professionisti iscritti e dall’altro ne tutela il lavoro”, spiega il presidente dell’Enpam Oliveti.
Platea potenziale
Il Fondo è promosso dall’Enpam e vede come fondatori i sindacati Fimmg (medici di medicina generale), Fimp (pediatri), Sumai (specialisti ambulatoriali), Andi (dentisti), Anaao Assomed e Cimo (dipendenti ospedalieri).
In termini numerici la platea degli aderenti comprende i 356.375 medici e dentisti attivi iscritti all’Enpam e i 98.396 pensionati. A questi si aggiungono, oltre alle loro famiglie, il personale degli Ordini dei medici e quello delle organizzazioni sindacali mediche con i rispettivi famigliari, per un totale che può essere stimato tra 1 e 1,5 milioni di persone.
Incoraggiamento fiscale
Il fondo sarà ad adesione volontaria. Inoltre, non operando selezioni del rischio, punterà ad essere ricompreso tra i “doc”, cioè tra quei fondi che – in ossequio alla loro funzione sociale – lo Stato premia con il massimo beneficio fiscale. Quando questo riconoscimento verrà formalizzato le spese di contribuzione diventeranno deducibili dal reddito fino a 3.615,20 euro all’anno per tutti i tipi di lavoratori: sia dipendenti, sia autonomi.
Operatività
Per statuto il Fondo sanitario potrà operare direttamente o facendo ricorso al mercato assicurativo. Le prestazioni potranno essere erogate anche tramite accordi e convenzioni, attraverso polizze o in collaborazione con altri enti, casse di assistenza, mutue o società di mutuo soccorso che hanno le stesse finalità. Enpam si occuperà dell’attività di gestione, organizzazione e sviluppo del fondo tramite una sua società appositamente costituita: Enpam Sicura.
COSA DICE LA LEGGE
La deducibilità fiscale dei contributi versati ai Fondi integrativi del Ssn è stabilita dall’articolo 10 del Testo unico delle imposte sui redditi (Tuir). La stessa norma stabilisce quali sono gli ambiti di intervento:
• prestazioni aggiuntive, non comprese nei livelli essenziali di assistenza e con questi comunque integrate, erogate da professionisti e da strutture accreditati, e tra queste anche:
a) le prestazioni di medicina non convenzionale, ancorché erogate da strutture non accreditate;
b) le cure termali, limitatamente alle prestazioni non a carico del Servizio sanitario nazionale;
• prestazioni erogate dal Ssn comprese nei livelli essenziali di assistenza, per la sola quota posta a carico dell’assistito, inclusi gli oneri per l’accesso alle prestazioni erogate in regime di libera professione intramuraria e per la fruizione dei servizi alberghieri su richiesta dell’assistito;
• prestazioni sociosanitarie erogate in strutture accreditate residenziali e semiresidenziali o in forma domiciliare, per la quota posta a carico dell’assistito.
• prestazioni sociosanitarie e le prestazioni sociali erogate nell’ambito dei programmi assistenziali intensivi e prolungati finalizzati a garantire la permanenza a domicilio ovvero in strutture residenziali o semiresidenziali delle persone anziane e disabili non ricompresse nei livelli essenziali di assistenza e quelle finalizzate al recupero della salute di soggetti temporaneamente inabilitati da malattia o infortunio per la parte non garantita dalla normativa vigente;
• prestazioni di assistenza odontoiatrica non comprese nei livelli essenziali di assistenza per la prevenzione, cura e riabilitazione di patologie odontoiatriche.
Gabriele Discepoli
@Fondazione Enpam