Medici radiati, così i ‘furbetti’ si riciclano

“Il fenomeno ipotizzato in Svizzera, dei medici radiati che continuano ad esercitare, lo viviamo con un’incidenza drammatica anche in territorio italiano, dove sono molto frequenti i ‘giochetti’ per eludere l’azione disciplinare”.

Sono parole che pesano quelle di Antonio Pasca, presidente della Cceps, la Commissione centrale per gli esercenti le professioni sanitarie, organo disciplinare di secondo grado che giudica anche medici e odontoiatri.

In Italia, infatti, per congelare una sanzione disciplinare imposta dagli Ordini per violazioni alla deontologia professionale “è sufficiente fare ricorso alla Cceps per ottenere la sospensione automatica del provvedimento fino a una sentenza della stessa Commissione, che di norma non arriva prima di 2-3 anni”, spiega Cosimo Nume, membro della Cceps e responsabile dell’area comunicazione della Fnomceo.

Una tutela accordata indistintamente a tutti i medici che presentano ricorso – anche quando questo è manifestamente infondato o addirittura inammissibile – e che, in attesa del giudizio, garantisce una zona franca anche ai ‘furbetti’, nella quale poter continuare ad indossare il camice e risultare regolarmente iscritti agli Ordini.

“Un’assurdità normativa che mette sullo stesso piano chi ha un’apparenza di ragione e chi non ne ha alcuna. Ad ora per gabbare l’azione disciplinare – continua il presidente Pasca – è sufficiente fare richiesta di trasferimento da un Ordine all’altro o di cancellazione e nuova iscrizione”.

Tra i 210 contenziosi – 142 medici e 68 odontoiatri – pendenti al ‘tribunale speciale’ ci sono anche casi che riguardano imputati in processi penali, a giudizio per reati odiosi come la violenza sessuale, il concorso esterno in associazione mafiosa o promotori di fake news e teorie antiscientifiche.

Nella casistica anche accusati di gravi errori professionali e negligenza, concorso nell’esercizio abusivo della professione o pubblicità ingannevole.

Secondo il vertice della Commissione sono molti i medici che hanno lo stato di servizio ‘macchiato’ ma continuano ad esercitare solo grazie ad un ricorso furbesco. “Buona parte del nostro contenzioso pendente – è la valutazione di Pasca – rispecchia situazioni di questo tipo”.

Una stretta sui ‘furbetti’ è attesa con “la riforma della Cceps, della quale sono un forte sostenitore”, spiega il magistrato che ricopre anche l’incarico di presidente della sezione di Lecce del Tar Puglia. Al lavoro sul testo di base c’è già un tavolo tecnico formato da Federazioni degli Ordini delle professioni sanitarie e la stessa Cceps.

Gli obiettivi principali, oltre ad un adeguamento di organico della Commissione, sono l’elaborazione di un rito più agile nella tempistica e nel sistema di decisone e l’eliminazione della sospensiva automatica per chi fa ricorso, affidandola alla discrezionalità del giudice. L’auspicio del presidente Pasca è arrivare a meta in tempi contenuti: “Sarò in carica ancora un anno, mi piacerebbe lasciare un sistema che funzioni bene”.

Antioco Fois

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