Medici in controtendenza sulla previdenza complementare

Mentre in Italia dimuniscono i giovani che riescono a farsi una pensione di scorta, sempre più medici e dentisti si iscrivono alla previdenza complementare. “Dal 1 gennaio 2014 al 31 maggio 2018 l’incremento degli iscritti a FondoSanità è stato pari a oltre 2000 unità di cui circa il 40 per cento è costituito da giovani infra trentacinquenni”.

A dirlo è il Direttore generale di Fondosanità, Ernesto Del Sordo, che rivendica un risultato in controtendenza rispetto a quello della previdenza complementare fotografato dalla relazione annuale della Covip.

Nel presentare al pubblico il report per il 2017 Mario Padula, presidente della Commissione di vigilanza sui fondi pensione, ha messo in evidenza il basso livello di adesione dei lavoratori italiani ai fondi a più di dieci anni dalla riforma (7,6 milioni), ma soprattutto lo scarsa attrattività della previdenza complementare per chi ha meno di 34 anni e per le donne (rispettivamente al 19 e al 25 per cento a fronte del 31,4% della media maschile).

“Ben diversa – dice Del Sordo – è la percentuale di adesione al proprio Fondo negoziale di categoria dei giovani medici e odontoiatri, riferita agli ultimi anni. Tale risultato certamente è stato determinato anche dalla scelta a suo tempo operata dalla Fondazione Enpam che, a decorrere proprio dall’anno 2014, ha offerto ai propri iscritti la possibilità di aderire a FondoSanità sollevandoli dall’onere di pagare l’iscrizione una tantum e la quota di gestione amministrativa del primo anno”.

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