Manovra, odontoiatria: società devono versare 0,5% a Quota B

Il via libera nella legge di stabilità. Dovranno versare all’Enpam lo 0,5 per cento del fatturato. Il vicepresidente Enpam, Giampiero Malagnino: “Risorse che potrebbero essere usate per il welfare di categoria”.

L’aula della Camera ha approvato il testo della legge di stabilità che ora passa al Senato per l’approvazione definitiva. Nel testo approvato è presente questo comma: “Le società operanti nel settore odontoiatrico, di cui al comma 153 dell’articolo 1 della legge 4 agosto 2017, numero124, versano un contributo pari allo 0,5 per cento del fatturato annuo alla gestione ‘Quota B’ del Fondo di previdenza generale  dell’Ente  nazionale  previdenza  e  assistenza  dei  medici  e  degli odontoiatri (Enpam), entro il 30 settembre dell’anno successivo a quello della chiusura dell’esercizio”.

Il legislatore ha così sancito un principio, oggi valido solo per l’odontoiatria, secondo il quale tutte le prestazioni effettuate e quindi tutti gli introiti ottenuti esercitando la professione, debbano prevedere un contributo previdenziale.

Da sottolineare che il contributo è previsto sul fatturato e non sull’utile. Una sorta di contributo integrativo previsto per quasi tutte le professioni ordinistiche (il 2 o 4 per cento che si aggiunge alle parcelle degli avvocati, ingegneri ecc) che va a sostenere i costi della struttura.


“Spetterà alla Consulta della libera professione e al consiglio di amministrazione – dichiara il vicepresidente vicario dell’Enpam, Giampiero Malagnino – decidere come utilizzare queste risorse che certo potrebbero anche essere indirizzate alla costruzione di un welfare più moderno e inclusivo per i liberi professionisti. Nessuna prestazione professionale da chiunque legittimamente esercitata, poiché è ovvio che se esercitata abusivamente deve essere penalmente perseguita – sottolinea ancora Malagnino – dovrebbe sfuggire al prelievo previdenziale. Un principio che dovrebbe essere applicato a tutte le prestazioni”.

“Con il decreto Lorenzin – prosegue Malagnino – le società saranno obbligate a iscriversi all’Ordine: viene stabilito il principio che possono esercitare una professione, in particolare l’odontoiatria, solo quelle che possiedono le caratteristiche deontologiche per poterlo fare. Sono quindi assolutamente al fianco della Cao nazionale, delle Cao provinciali e delle associazioni professionali nelle loro battaglie contro le società di capitali che esercitano una professione costituzionalmente protetta come l’odontoiatria”.

“Ringrazio l’onorevole Misuraca e il senatore Marinello per l’impegno profuso – conclude Malagnino – . Sono convinto che questa norma non possa che essere l’inizio di un percorso che deve portare a un chiarimento complessivo delle modalità di esercizio professionale.  L’odontoiatria ha bisogno di un provvedimento quadro specifico che tuteli sia i cittadini sia i professionisti nell’esercizio della propria attività, superando l’attuale tendenza a interventi frammentari e sporadici”.