Lunga vita al (medico) pensionato

Uno studio dell’Ordine degli attuari dimostra che l’aspettativa di vita per chi è in pensione è più alta rispetto a quella del resto della popolazione: a guidare la classifica sono gli ex camici bianchi.

Andare in pensione ti allunga la vita, specie se sei medico. È quanto conclude la nuova edizione dello studio realizzato dall’Ordine degli attuari, che colloca i medici al primo posto per longevità tra le categorie professionali (seguiti da dipendenti pubblici e avvocati).

L’indagine ha preso in considerazione i dati relativi a 15 milioni di pensionati, verificando come l’aspettativa di vita per chi riceve un assegno sia superiore a quella della popolazione generale, con punte del 20-25 per cento.

Lo studio conferma anche il dato sulla aspettativa di vita media degli italiani, destinata a crescere da qui al 2045, quando per gli uomini sarà di 88 anni e per le donne di 92.

Battuti gli avvocati

I medici sono la categoria che dopo i 65 anni ha la più alta aspettativa di vita. I camici bianchi vivono altri 20,6 anni in media, seguiti dagli avvocati con 20,1 anni. Più in generale, i lavoratori pubblici hanno un’aspettativa di vita più alta di chi lavora nel privato (20,3 anni contro 18,4).

Le proiezioni dello studio mostrano che nel 2045 la durata di vita residua dopo i 65 anni, si attesterà tra i 23 e i 23,5 anni per gli uomini e i 27 per le donne. Secondo il report inoltre, il divario tra l’aspettativa di vita di chi percepisce un assegno e chi no, cresce mano a mano che ci si avvicina all’età per il pensionamento, mentre il tasso di mortalità cala quando sale l’importo della rendita.

“Lo studio è a disposizione del Paese, del Governo, delle Autorità di vigilanza e di tutti gli operatori della previdenza” ha detto Giampaolo Crenca, presidente del Consiglio nazionale degli attuari. L’aggiornamento era atteso per poter verificare l’attendibilità delle previsioni sull’aspettativa di vita degli iscritti che insieme a contributi, rendimento del patrimonio e spesa per le pensioni, sono alla base del bilancio tecnico con cui la Fondazione ha dimostrato la sostenibilità a 50 anni.

“I dati che emergono da questo secondo studio confermano la bontà delle proiezioni, che già tenevano conto di una aspettativa di vita maggiore per i pensionati – spiega Micaela Gelera, attuario dello studio Orrù&Associati e membro del Consiglio nazionale della categoria – . Abbiamo verificato che la selezione applicata nelle previsioni è sempre allineata a quanto si verifica effettivamente”.

A. Le Pera
@FondazioneEnpam