Lettere al Presidente: tutte le tutele della Quota A

Sono una specializzanda al secondo anno di Geriatria. A luglio compirò 31 anni e mi troverò a pagare quasi il doppio rispetto ai miei colleghi più giovani (di età inferiore ai 30 anni), pur percependo il medesimo stipendio. Mi chiedo perché si debba pagare in base all’età e non in base al reddito in qualche modo?

Non è detto che un medico al compimento dei 30 anni sia già strutturato con un adeguato stipendio. Molti, come me, sono ancora specializzandi, al pari di colleghi più giovani (anche perché il nuovo concorso nazionale rende difficoltoso l’ingresso in scuola di specializzazione al primo tentativo, con conseguenti inevitabili ritardi).

Trovo onestamente ingiusto pagare quasi 500 euro, pur essendo in scuola di specializzazione e venire così penalizzata solo per un mero dato anagrafico, che non tiene conto del reale impatto sulla realtà lavorativa di ognuno di noi.

Scilla Cerutti, Pavia

 

Gentile collega,

la Quota A dell’Enpam è una gestione previdenziale istituita con un forte vincolo solidaristico per garantire tutta la categoria, in particolare i medici e gli odontoiatri più giovani, nel momento in cui si presume che la professione non sia avviata.

Questa contribuzione garantisce tutele previdenziali e assistenziali a tutti i colleghi in virtù della sola iscrizione all’Ordine, come espressione dell’appartenenza a una categoria. Ed è per questa ragione che la contribuzione obbligatoria non è connessa a un effettivo reddito da lavoro, ma è dovuta per la potenzialità dell’esercizio della professione, che normalmente diventa solida nel tempo.

Si tratta di tutele per la genitorialità, con l’indennità di maternità, di gravidanza a rischio e il bonus bambino; di prestazioni assistenziali, con aiuti economici in caso di bisogno; di welfare strategico, con mutui agevolati per l’acquisto o la ristrutturazione della prima casa o dello studio professionale; della tutela previdenziale contro il rischio di non poter più esercitare la professione, con una pensione di inabilità assoluta e permanente; della certezza di poter garantire i propri familiari in caso di decesso prematuro, con una pensione di reversibilità slegata da requisiti minimi di anzianità contributiva. Infine, chi contribuisce alla Quota A è tutelato, gratuitamente, da una copertura assicurativa per Long term care, con una rendita vitalizia aggiuntiva in caso di perdita dell’autosufficienza.

Oltre a tutte queste prestazioni, a cui hai comunque diritto, tieni presente che i soldi che stai versando sono e resteranno tuoi, perché i contributi che paghi ti torneranno indietro sotto forma di pensione.

L’importo della pensione, inoltre, sarà tanto più cospicuo quanto più hai versato e, poiché in pensione ci si va a una determinata età, in base allo stesso principio, mano a mano che si procede con gli anni la contribuzione deve assestarsi su un livello adeguato affinché l’assegno finale sia significativo.

Alberto Oliveti
Presidente Fondazione Enpam