Lettere al Presidente: gli investimenti per dare più tutele

Sono un’odontoiatra iscritta dal 1995. La vita mi ha riservato un’interminabile serie di brutte sorprese accompagnandole a una cattivissima salute. Il tema della mia lettera consiste proprio in questo argomento: l’ingiusta e discriminante condizione cui noi liberi professionisti soggiaciamo in caso di malattia.

Non si può presentare domanda di invalidità temporanea se non trascorrono 60 giorni di malattia!

Con un’aggravante ulteriore: la negazione dell’assistenza se il reddito supera una soglia. Le confesso che a fronte di questa ingiustizia, e direi anticostituzionale regolamento, penalizzante per noi liberi professionisti rispetto alla tutela garantita ai medici mi sento rivoltare lo stomaco quando leggo il vanto dell’acquisizione di ulteriori proprietà immobiliari: l’Enpam è un’agenzia immobiliare o dovrebbe essere un ente di sicura assistenza per i suoi obbligati iscritti?

Resto sgomenta e impaurita per l’accanimento della vita e per la totale assenza di diritti negati.


Concetta Mannino (Reggio Calabria)

 

Cara collega,

in realtà l’Enpam ha previsto, ormai da tempo, maggiori tutele per i liberi professionisti in caso di malattia o di infortunio. Si tratta di un’importante modifica dei regolamenti, su cui la Fondazione sta lavorando da tre anni, con diversi passaggi ai ministeri vigilanti, come ci impone il decreto legislativo 509 che ci ha privatizzato.

Ora dovremmo essere alla fase conclusiva. Il testo definitivo della nuova norma è stato inviato a luglio. Siamo ancora in attesa del via libera. Da parte nostra quindi abbiamo fatto tutto il necessario, siamo pronti ai blocchi di partenza per far partire le nuove procedure appena ci verrà data l’approvazione.

Sostanzialmente, in base alle nuove regole, la prestazione per inabilità temporanea passerà dall’assistenza alla previdenza, sganciando il sussidio dai requisiti di reddito.

Abbiamo inoltre previsto una copertura che scatti prima, così come previsto per i medici convenzionati, cioè dal 31° giorno di malattia o infortunio.

Queste nuove misure prevedranno un impiego di risorse maggiore, a cui possiamo però far fronte anche grazie agli investimenti patrimoniali a cui ti riferisci.

In base al nostro sistema, infatti, i risultati degli investimenti contribuiscono a finanziare le prestazioni pagate agli iscritti. Se non ci fossero le rendite del patrimonio o se non investissimo per creare valore potremmo garantire prestazioni analoghe solo chiedendo contributi più alti ai nostri iscritti.

Alberto Oliveti
Presidente Fondazione Enpam