L’Enpam a Perugia, resoconto dell’incontro

PERUGIA – “Scusi, ho bisogno di una consulenza previdenziale, dove ci si mette in lista? E poi vorrei iscrivere mio figlio all’Enpam, è ancora studente di medicina, ma è bene che inizi da subito a pensare a costruirsi la pensione”.

Con due domande, Stefano Nocchi, medico di Foligno, riassume alcuni dei concetti fondamentali emersi nel corso di aggiornamento organizzato dall’Enpam “La previdenza dei medici e degli odontoiatri”, il 16 settembre alla sede dell’Ordine dei medici di Perugia.

Cardigan azzurro e occhiali dalla montatura giovanile, il professionista umbro è fra i primi arrivati dei cento camici bianchi in platea. Annuisce con la testa, incrocia le braccia nei passaggi più impegnativi delle relazioni, prende qualche appunto sul dorso di un foglio.

“Non sono qua solo per me – precisa – perché oltre ad avere una proiezione della mia pensione e capire come poterla ottimizzare vorrei che mio figlio aderisse già da ora all’Enpam, sia per utilità che per una questione di coscienza, di consapevolezza che alla pensione bisogna pensarci da subito”.

“La pensione non si raggiunge, ma si costruisce” hanno, infatti, precisato i relatori in sala, a partire da Alberto Oliveti, presidente dell’Enpam, che ha sottolineato la necessità di garantire e rafforzare quel patto generazionale che fa da base al sistema pensionistico, affinché l’ente nazionale di previdenza dei medici mantenga a lungo termine la sana e robusta costituzione di cui gode, attraverso “investimenti a favore della professione e della qualità lavorativa dei giovani”.

In un contesto di solidità patrimoniale, le rendite dell’Enpam andranno comunque verso quell’atterraggio morbido che attorno al 2030-31 le renderà stazionarie, mentre il saldo positivo tra contributi incassati e pensioni erogate (nel quale la provincia di Perugia gravita sopra l’asticella della media nazionale) rischia progressivamente di assottigliarsi, a causa di una categoria con un’età media in ascesa e di giovani penalizzati da un accesso alla professione sempre più tardivo.

Anche a Perugia “c’è un Ordine giovane, ma che sta comunque invecchiando”, ha ricordato Giampiero Malagnino, vicepresidente Enpam. “L’Enpam è chiamato a mantenere un sistema sostenibile, a fronte di 21mila medici in uscita, che spesso saranno sostituiti da giovani con contratti incerti”, commenta in platea Fabrizio Volpa, professionista perugino che esercita a Piegaro.

Filippo Santi, invece, è uno dei più giovani in sala. Neoabilitato di Bevagna (sempre in provincia di Perugia), è uno dei professionisti entranti ai quali guarda l’Enpam. “Alla mia età – commenta – si pensa perlopiù a lavorare, la pensione sembra lontana”. “È stato un incontro molto interessante, utile a capire il trend pensionistico. Sono poi rimasto molto colpito dall’idea di mutui riservati ai giovani per prima casa e ambulatorio”, aggiunge poi sbirciando nel cassetto dei progetti dell’Enpam, dove trovano spazio anche social impact bond, la possibilità per gli iscritti in Medicina di aderire all’Enpam già dal quinto anno di corso ed un legame più stretto con le Università, per inserire nei piani di studio un esame sul tema della previdenza.

Dopo gli interventi di Graziano Conti, presidente dell’Ordine dei medici di Perugia, che ha rimarcato l’importanza della previdenza complementare “come ulteriore ombrello quando finiremo di esercitare”, sul palco si sono alternati Sabatino Orsini Federici, segretario Fimmg-Umbria, ed Ernesto Del Sordo, ex direttore generale Enpam, per la relazione tecnica sulla previdenza.

Fuori dalla sala, invece, è un viavai di medici che usufruiscono della consulenza gratuita dei funzionari Enpam, a disposizione per fare da guida tra norme pensionistiche e opportunità previdenziali, tra riscatti e allineamenti. Quaranta gli iscritti in anticipo, con diverse richieste extra. Fabrizio Alvi, medico di Todi, è in attesa di avere “un resoconto sulla pensione futura. Ho iniziato nel ‘78 – racconta – e sono 40 anni che faccio il convenzionato”.

“Negli ultimi tempi – spiega uno dei funzionari Enpam che sembra dare una risposta al dottore di Todi – notiamo maggiore interesse da parte degli iscritti, ma è sempre bene ribadire che se due medici hanno iniziato a lavorare nello stesso anno non è detto che avranno la stessa pensione. Tra le richieste più frequenti – prosegue – sicuramente come fare a finire di lavorare il prima possibile e come ottimizzare la loro pensione”.

Proprio i quesiti che hanno portato Sandro Rocchi, medico di Terni, a chiedere una consulenza. “Il nostro oltretutto – dice mentre è in attesa di un chiarimento sulla propria posizione – è un lavoro usurante”.

Con le idee più chiare Simonetta Centurione, anche lei dottoressa ternana, che ha accompagnato il collega all’evento di Perugia. “Ho già provveduto a riscattare – spiega – e adesso penserò ad un altro allineamento, sia per finalità pensionistiche che per vantaggi fiscali. Ancora non notiamo una coscienza formata nei giovani. Per loro la previdenza, la pensione, rappresenta una meta lontana, magari ritengono gravoso il versamento Enpam, quando invece si stanno costruendo il futuro”.

Un futuro che, invece, con i progetti dell’Enpam è possibile mettere al sicuro.

Antioco Fois
@FondazioneEnpam