Le insidie dei ‘trip advisor’ per camici bianchi

Siti e portali a pagamento che si rivolgono in prevalenza a chi esercita  la libera professione, con la promessa di aumentare visibilità e giro d’affari 

Nell’era della medicina 2.0 la scelta del medico può passare anche per la galassia dei servizi Internet pensati per favorire l’incontro di domanda e offerta.

i tratta di siti o portali a pagamento rivolti soprattutto ai camici bianchi che esercitano la libera professione, che mirano ad aumentare la visibilità dei professionisti e permettere loro di entrare in contatto con nuovi pazienti.

Un panorama di servizi sul quale Alessandro Conte, coordinatore del progetto ‘Dottoremaeveroche’ – il portale della Fnomceo creato per rispondere ai dubbi più comuni sulla salute e smascherare le “bufale – invita alla prudenza.

Conte (Fnomceo): c’è il pericolo di valutazioni non qualificate e non filtrate

COMPETENZE E ‘STELLINE’

Nella maggior parte dei casi, le piattaforme prevedono un’iscrizione per i camici bianchi e il pagamento di un canone periodico per avere un profilo all’interno di siti Internet, servizi di agenda per fissare appuntamenti e altre utilità.

I professionisti, in molti dei portali, riceveranno poi recensioni dai pazienti.

È proprio quest’ultimo aspetto a suscitare lo scetticismo dell’esperto della Federazione degli Ordini dei medici e degli odontoiatri, poiché le valutazioni s’incentrano perlopiù su elementi riguardanti la professione e alla logica medica, sui quali difficilmente i pazienti hanno conoscenza e padronanza.

I dubbi principali sono incentrati sull’effettiva corrispondenza tra le valutazioni e la bontà della prestazione medica oggetto della recensione.

“Trovo, per certi aspetti, pericoloso il concetto che un cittadino valuti l’operato di un professionista dal punto di vista medico.

Può essere in grado di valutare – precisa il coordinatore di ‘Dottoremaeveroche’ – la disponibilità dimostrata, la capacità comunicativa, se sia riuscito a spiegare in maniera semplice e chiara il problema e il percorso terapeutico individuato.

Ma di frequente le ‘stelline’ vengono assegnate in base all’aspettativa sul risultato di salute, che spesso si discosta dalla reale possibilità che questo possa essere raggiunto”.

A completare il quadro provvede Eugenio Santoro, direttore del Laboratorio d’informatica medica del dipartimento di Sanità pubblica dell’Istituto ricerche farmacologiche ‘Mario Negri’.

“Secondo la letteratura internazionale – premette Santoro – i giudizi degli utenti non pesano molto per la scelta del medico da parte dei pazienti, che si basano soprattutto su criteri di vicinanza e sui tempi più brevi per avere un appuntamento”.

Per l’esperto però, il rischio è che gli utenti diano “giudizi molto negativi per voglia di screditare l’operato di un medico. Sarebbe importante che a poter rilasciare una valutazione sia un paziente che ha realmente avuto un rapporto professionale col medico ‘recensito’, quando invece su certe piattaforme può votare anche chi quel medico non l’ha mai visto”.

VETRINA SCONSIGLIATA

“Nel rispetto delle regole si può trattare di vetrine dignitosissime, da concepire come catalizzatori per l’attività libero-professionale – rimarca Alessandro Conte – .

“Ma non vedo il motivo per consigliarle ai colleghi tenendo conto che il nostro sistema è ancora per la maggior parte pubblico, visti i limiti di legge sulla pubblicità in ambito medico e considerato che la reputazione nel nostro ambito è ancora molto legata al passaparola”.

Tra le precauzioni per valutare una ‘piazza digitale’ prima di aderirvi, Conte consiglia la verifica delle ‘regole d’ingaggio’, assicurandosi che sul portale vi siano i necessari strumenti di controllo per mettere al riparo la dignità professionale dai commenti non filtrati.

Un’attenta valutazione è consigliata dall’esperto Fnomceo anche per evitare che i profili dei professionisti finiscano in un mare magnum d’inserzioni pubblicitarie  di prodotti e pratiche senza valore scientifico.

Af