La sanità vale più degli smartphone

Per le grandi compagnie tecnologiche investire nel settore dei servizi sanitari può valere nei prossimi otto anni oltre 300 miliardi di dollari di fatturato. La sanità digitale vale ormai molto più degli smartphone e a dimostrarlo è uno studio realizzato da un team di 14 analisti della banca d’affari americana Morgan Stanley.

Nel report, ripreso in un articolo di Bloomberg, si delinea un futuro tutto d’oro per la Apple, che nei prossimi anni dirotterà molte delle sue risorse da cellulari, tablet e smart watch, verso prodotti e servizi rivolti alla salute dei loro consumatori.

Nel comparto della sanità, che andrà molto oltre rispetto ai dispositivi indossabili “entro il 2027 le opportunità di mercato legate alla cura e all’assistenza potranno arrivare a valere da circa 15 miliardi a un massimo di 313 miliardi di dollari di fatturato”.

La stima degli analisti di Morgan Stanley è contenuta in uno studio di 56 pagine, secondo il quale nei prossimi anni la sola azienda di Cupertino darà vita a una rivoluzione digitale in questo settore simile a quella già sperimentata con iTunes nella musica e con gli App Store nel campo dei servizi per le comunicazioni mobile.

Uno scenario che Apple, che nel 2018 ha registrato un fatturato totale di 265,6 miliardi di dollari in cui il solo iPhone ne ha rappresentato oltre il 60 per cento (sempre secondo dati Bloomberg), è destinato inevitabilmente a guidare.

IL FUTURO GIÀ IN TASCA

Quello che si andrà a creare in un futuro, ormai non più così lontano, è un vero e proprio nuovo ecosistema di prodotti e servizi sanitari che comunque potranno utilizzare come base di partenza e guida tutti i collegamenti già attivi tra smartphone, applicazioni e altri dispositivi tecnologici già esistenti.

Le possibilità di business sono davvero rilevanti, visto che secondo le attuali previsioni solo negli Stati Uniti le opportunità legate al settore “health-care” sono tre volte più ampie di quello offerte oggi dal mercato globale degli smartphone e l’espansione internazionale dei nuovi servizi e prodotti non farà che aumentarle ancora di più.

Qualche esempio di come i dispositivi indossabili già esistenti potranno essere utilizzati in futuro come strumenti sanitari? Gli auricolari senza fili potrebbero facilmente diventare degli apparecchi acustici, mentre con gli “orologi intelligenti” (già oggi i più moderni sul mercato sono in grado di realizzare un elettrocardiogramma in 30 secondi sfruttando il contatto con un dito) si potrebbe arrivare anche a misurare la pressione sanguigna, il livello di glucosio e a monitorare il sonno a livello professionale.

Pare, infine, che non si tratti solo di profitto. Il successore di Steve Jobs e attuale amministratore delegato della Apple, Tim Cook, lo scorso mese di gennaio ha infatti dichiarato in un’intervista a una tv statunitense che il più grande contributo che la sua azienda può dare all’umanità “riguarda la salute” e per questo motivo, pur non svelando i singoli dettagli, ha assicurato che saranno moltissime le novità in arrivo in questo settore.

Maria Chiara Furlò