La coerenza come metodo

olivetiQuesto numero dedica la copertina all’ultima conquista ottenuta per gli iscritti: la tutela Long term care. Negli anni abbiamo coerentemente perseguito l’obiettivo di aiutare i colleghi in situazione di non autosufficienza e il 1° agosto appena trascorso l’intera categoria è entrata sotto l’ombrello di una polizza che si aggiunge agli strumenti utilizzati in questi anni. La polizza Ltc è una soluzione di tipo assicurativo.

E come da nostro stile, appena fatta una cosa, cominciamo subito a lavorare per darne un’altra in aggiunta. Nell’ambito del nostro ambizioso programma Quadrifoglio, infatti, stiamo studiando anche la possibilità di offrire dei servizi tramite il nostro fondo sanitario integrativo. Perché se si diventa non autosufficienti non basta ricevere del denaro ma bisogna anche avere la possibilità di spenderlo al meglio nel proprio interesse.

La coerenza dell’impegno a favore degli iscritti si è concretizzata in questi anni con una successione di nuove iniziative: dai mutui per la prima casa, alla busta arancione per simulare l’importo della propria pensione, fino alle video-consulenze previdenziali disponibili dalle sedi degli Ordini aderenti. Una coerenza manifestata in tutti gli aspetti della gestione dell’Ente, compresa quella patrimoniale, anche in occasione di momenti difficili per il Paese come la crisi bancaria. Non è sempre facile farlo capire.

Alcuni medici e dentisti, per esempio, di recente hanno scritto all’Enpam scagliandosi contro un possibile investimento nel fondo Atlante2. Quasi citando Einaudi però mi viene da dire: è importante conoscere per criticare. La situazione è questa. Il nostro sistema previdenziale e assistenziale si basa su un patrimonio, che è come un lago con tre affluenti. Uno di questi affluenti vi riversa la reddività degli investimenti, un secondo ci porta i contributi previdenziali derivanti dal lavoro in convenzione con il Servizio sanitario nazionale mentre con il terzo affluente arrivano i contributi derivanti dall’attività libero professionale.

In questo momento l’affluente collegato con il Ssn soffre per il mancato rinnovo delle convenzioni e quello della libera professione va come va il mercato. Ed è facile intuire che in un periodo di siccità difficilmente possiamo trovare due fiumi in secca e il terzo in piena. Questo fa sì che per tutelare il sistema occorre pensare con una logica economica più ampia di quella strettamente finanziaria e tenere ben presenti tutte le possibili ripercussioni quando si valutano possibili investimenti. Perché anche se si fa l’operazione finanziaria più redditizia del mondo, se si inaridisce il Paese si inaridisce anche il lavoro e di conseguenza il flusso dei contributi.

Sulla questione Atlante2 siamo stati chiamati dal Governo che, prima della divulgazione degli stress test sulle banche italiane, ci ha prospettato una possibile crisi del Paese legata a quella degli istituti di credito. È in questo contesto che – come associazione delle Casse di previdenza – ci siamo impegnati ad avviare una discussione sulla possibilità di investire in questo fondo. La decisione se investire o meno verrà presa dai Consigli di amministrazione dei singoli Enti, compreso l’Enpam, se ci saranno le condizioni per prenderlo in considerazione. Questo è ciò che abbiamo fatto, a sostegno del Paese e nell’interesse degli iscritti, in coerenza con gli impegni presi.

Alberto Oliveti*

*Presidente della Fondazione Enpam

@FondazioneEnpam