La Birra delle streghe

Medico e mastro birraio: sono le due anime di Francesco Boscaino, giovane camice bianco che per scelta e necessità, nel tempo libero ha trasformato la sua passione in un’attività professionale.

Trentacinque anni, beneventano, dopo la laurea all’Università Cattolica del Sacro Cuore e il diploma in Medicina generale, oggi Boscaino lavora nel servizio di Continuità assistenziale della provincia sannita.

In attesa di un futuro professionale con minori incognite, da qualche anno si dedica alla sempre più diffusa attività brassicola, ottenendo soddisfazioni nonché un certo riscontro economico.

«Mi sono appassionato al mondo della birra già da studente liceale – racconta Boscaino – . Ho ricevuto il mio primo kit per farla in casa in regalo da uno zio, per il 18esimo compleanno».

I primi esperimenti fanno ben sperare e l’interesse per la bevanda vive un nuovo slancio durante le uscite goliardiche che interrompono le lunghe sessioni di studio all’università.

“A Roma era l’epoca del boom delle birrerie artigianali – dice ancora il giovane medico – la passione e il settore in fermento mi hanno fatto venire la voglia di lanciarmi nella produzione».

Detto fatto, Boscaino abbandona i kit e comincia a produrre birre “all grain”, a partire cioè dalle materie prime. Il passaparola e i social ne decretano il successo e, di lì a poco, cominciano ad arrivare le prime richieste da parte di alcuni operatori enogastronomici campani.

La domanda di ‘bionde’ e ‘rosse’ cresce ancora finché, tre anni fa, per far fronte alle richieste Boscaino decide di fondare a Benevento la “Cauldron Craft Beer” assieme a due amici, Giacomo Luciani e Marco Grieco.

«Giacomo, forte della sua laurea in economia, si occupa degli aspetti fiscali e contabili, mentre con Marco, vista l’esperienza maturata nella sua azienda vitivinicola, mettiamo a punto le ricette».

Oggi la Cauldron, il cui nome richiama il recipiente che le streghe utilizzavano per preparare le pozioni magiche, produce 150 ettolitri di birra (Berliner Weisse, Dunkelbock, Kolsch, Belgian Blanche, Belgian Saison, Mild Ale, Oatmeal Stout, Imperial Baltic Porte) e punta ad ampliare l’offerta.

E ai pazienti un boccale è concesso?

«Certo – risponde il dottor Boscaino – ma con molta moderazione».

Paola Stefanucci