Jobs act autonomi, nuovi diritti per i professionisti

Layout 1Primo sì al Jobs act per i lavoratori autonomi: la commissione Lavoro del Senato ha approvato il testo, che dopo la pausa estiva andrà in Aula. Tante le novità a favore dei professionisti, che sono state inserite dal relatore Sen. Maurizio Sacconi sulla base delle proposte e del supporto tecnico dell’AdEPP, l’associazione degli enti di previdenza privati di cui l’Enpam fa parte.

In particolare sono state inserite nuove disposizioni a tutela contro i ritardi nei pagamenti delle fatture da parte delle pubbliche amministrazioni, l’introduzione della possibilità per i professionisti di svolgere in via sussidiaria alcune funzioni pubbliche, l’aumento delle competenze delle Casse di previdenza verso interventi di assistenza strategica e di welfare aggiuntivo, l’esclusione dal reddito imponibile delle spese di viaggio, vitto e alloggio sostenute per svolgere l’attività professionale, la previsione di sportelli per l’impiego dedicati al lavoro autonomo e chiarimenti sulle misure di prevenzione e protezione per chi lavora o fa apprendistato in uno studio professionale.

“Siamo molto soddisfatti per il via libera della Commissione Lavoro del Senato sulla norma che riconosce alle Casse di previdenza la possibilità di erogare prestazioni sociali oltre a quelle previdenziali – ha dichiarato il presidente di AdEPP e di Enpam Alberto Oliveti –. Già da tempo gli enti di previdenza privati, pur scontrandosi con regolamenti e decisioni da parte dei ministeri vigilanti che creavano grandi difficoltà e spesso impasse, sono impegnati per garantire ai propri iscritti in difficoltà reddituale e lavorativa prestazioni di welfare aggiuntivo. Oggi si è fatta chiarezza, possiamo quindi portare avanti il nostro progetto di welfare integrato ed allargato e dare respiro alla nostra visione di assistenza strategica”.

L’articolo che riguarda le Casse di previdenza è il 4-ter. Il testo prevede che gli enti di previdenza di diritto privato siano autorizzati ad attivare prestazioni previdenziali e socio-sanitarie complementari, oltre che prestazioni sociali mirate in particolare agli iscritti che hanno subito una significativa riduzione del reddito professionale o che siano stati colpiti da gravi patologie.

Per diventare legge, il Jobs act per il lavoro autonomo dovrà essere approvato in via definitiva dal Senato e dalla Camera dei Deputati.

 

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