Informatica e medicina per svecchiare la professione

L’esame lo fai con il tromboelastografo, la risposta arriva nella tasca dei pantaloni. La storia di Teg App è quella di due medici, convinti che l’uso dell’informatica in medicina possa migliorare e svecchiare le tecniche di approccio alla professione. Un racconto che parte dall’idea di due anestesisti rianimatori pugliesi, si snoda attraverso la vittoria di un bando, e grazie all’incontro con una società di programmazione sta per affrontare la sfida di presentare ai colleghi un’applicazione per cellulari che fornisce un supporto al trattamento delle coagulopatie.

“Siamo tutti e due specialisti in anestesia e rianimazione e abbiamo lavorato insieme in cardiochirurgia, un settore in cui uno dei problemi che fa più paura è quello del controllo della coagulazione” spiega  Pasquale Raimondo, ideatore insieme a Pierpaolo Dambruoso di Teg App.

“Grazie alla Teg  (una registrazione grafica e numerica delle proprietà visco-elastiche del sangue intero, ottenuta mediante l’impiego del tromboelastografo) si è fatta un po’ di luce sull’argomento – continua Raimondo -.  Il macchinario ci aiuta con un prelievo di sangue a studiare la coagulazione, ma i risultati restano complessi. Ecco perché cercavamo sempre, anche grazie all’informatica, il modo di tradurre a più persone possibile quello che lo strumento diagnostico ci offriva”.

L’aiuto ai due medici con la passione per l’informatica è arrivato dalla vittoria di 5mila euro in un bando dedicato ad anestesisti under 40: il ‘III Memorial Marco Rambaldi’ (intitolato all’ex direttore dell’Uco di Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale S. Agostino Estense di Modena, scomparso precocemente), nato per promuovere lo sviluppo della tecnologia in ambiti direttamente collegati all’anestesia e rianimazione.

“Abbiamo colto al volo questa occasione, mi sono sempre interessato all’informatica ma le mie competenze in questo campo non erano tali da poter riuscire a programmare un applicativo così complesso – racconta Raimondo -. Oltre al finanziamento, gli organizzatori del premio (fra i quali anche la Società italiana di anestesia e rianimazione Siared e l’Associazione anestesisti e rianimatori ospedalieri italiani – Emergenza area critica Aaroi Emac) ci hanno messo in contatto con gli ingegneri della Emimed e della Mumble per lo sviluppo del software. In circa un anno, dallo studio della letteratura scientifica e dei database dei nostri test di coagulazione abbiamo tirato fuori un algoritmo che è ora alla base del nostro applicativo e che aiuterà a interpretare i dati dalla Teg”.

L’applicazione per smartphone e tablet, che a breve sarà disponibile nei principali store IOS-Apple e Android, indica al medico se c’è una coagulazione nella norma oppure no. In questi casi, l’app suggerisce una proposta terapeutica.

“Credo sia davvero necessario che in ogni specializzazione della medicina si vada a svecchiare la professione attraverso questi fantastici oggetti che ognuno di noi porta nelle proprie tasche – sostiene Raimondo –. In Italia, si tratta di un percorso che sta muovendo i primi passi con un po’ di ritardo rispetto alla prassi europea e americana, ma i primi grandi obiettivi con alcuni applicativi li stiamo raggiungendo”.

Fino a poco tempo fa, Pasquale Raimondo e Pierpaolo Dambruoso lavoravano insieme nell’Ospedale Privato Accreditato Santa Maria Bari – GVM Care and Research. Pierpaolo è ancora lì, Pasquale invece oggi lavora all’ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari.

Maria Chiara Furlò