Il presidente di Napoli nero per il razzismo

Una foto sul suo profilo Facebook con il volto scurito e la scritta ‘Vi comunico che sono un medico nero’. L’ha pubblicata il presidente dell’Ordine di Napoli, Silvestro Scotti, per stigmatizzare l’episodio avvenuto a Cantù (in provincia di Como) dove una paziente si è rifiutata di farsi visitare da un medico del Camerun in servizio di Guardia medica. A motivare il rifiuto è stata la pelle scura di Andi Nganso, 30 anni, in Italia da più di dieci.

Per Scotti i fatti di Cantù dimostrano il degrado culturale di questo Paese. “Non si tratta – ha detto – solo di una questione di razzismo, ma di un’evidente perdita dei valori di riconoscimento di un ruolo professionale, sociale, umano e scientifico”.

Scotti sottolinea che il medico è un essere umano che si mette al servizio per la cura di un fragile o di una fragilità senza né dover né poter essere nemmeno lontanamente condizionato dalla sua o altrui razza, genere, orientamento sessuale, politico, religioso.

“Io sono un medico – ha detto – non mi ricordo di che razza, non mi ricordo di che genere, non ricordo niente delle mie appartenenze di qualunque genere”.

Oggi Scotti scrive ‘sono un medico nero’ ma non nasconde che “se serve a far capire allora domani sarò forse giallo o rosso non mi interessa e credo che nessuno dei miei pazienti lo debba considerare perché io se sono un medico non lo considero mai”.